Olsen para tanto, la Roma crolla in casa di un Real che va a spasso per il Bernabeu e ne fa 3. E’ tutta qui la brutta serata dalle squadra di Di Francesco, in balia delle proprie inconsistenze, piu’ che di un avversario che pure si conferma fortissimo anche senza Cristiano Ronaldo. La sconfitta contro la favorita per il successo finale forse non pesera’ sulla corsa alla qualificazione, tanto piu’ che Pilsen e Cska Mosca nell’altra partita hanno pareggiato 2-2; ma pesa sul morale di una formazione giu’ di corda fisicamente e molla nell’approccio a qualsiasi avversario, che sia il Chievo o i campioni d’Europa. La Roma conferma che i problemi emersi nelle prime partite di campionato sono piu’ gravi del previsto e di non facile risoluzione, uscendo dal Bernabeu con una sconfitta sul groppone.
Contro il Real Madrid non e’ una disfatta, ma un ko netto, un tracollo mai messo in discussione dall’inerzia della partita e dai limiti della squadra giallorossa, acuito dalla scelta quantomeno cervellotica di Di Francesco, che decide di gettare nella mischia fin dall’inizio il giovane Zaniolo, ancora nell’attesa dell’esordio in Serie A. Non poteva essere questa dell’esordio in Champions la sfida della riscossa giallorossa, ma si attendevano certi segnali che, invece, non sono arrivati. La Roma ha confermato di essere una squadra poco coesa, nella quale – oltre a certe motivazioni – manca un tema tattico concreto ed efficace. L’arbitro Kuipers non fa in tempo a togliersi il fischietto dalla bocca che il Real Madrid prende in mano il comando delle operazioni con manovre avvolgenti che creano non pochi grattacapi al dispositivo difensivo della Roma. Il fiume ‘blanco’ e’ travolgente: se la squadra di Lopetegui non amasse troppo specchiarsi sarebbero guai seri per la Roma, che resta a guardare.
Dopo soli 4′ si intuisce il tema della partita: perche’ Toni Kroos illumina il Santiago Bernabeu con un’apertura delle sue, con il pallone che finisce sui piedi di Bale: controllo e tiro del gallese sono da manuale, ma il pallone finisce di pochi centimetri a lato. Passano altri 4′ e questa volta e’ Modric a disegnare una parabola per Isco, che conclude a botta sicura, ma Olsen ci mette una mano. Il Real sale di tono e Marcelo comincia a carburare sulla fascia di appartenenza. Carvajal dalla parte opposta mette in difficolta’ Kolarov, che non ancora quello della passata stagione. De Rossi chiude su Bale al 19′, poi Kroos spara in tribuna. La Roma non riesce a ripartire e il giovane Zaniolo si fa apprezzare solo per una ripartenza chiusa da Carvajal. I giallorossi barcollano, si ha l’impressione che il gol del Real sia solo una questione di tempo, forse minuti. La Roma si fa vedere alla mezz’ora, conclusione di Nzonzi troppo debole per impensierire keylor Navas.
Al 33′ Fazio manda alto di testa, dopo che Sergio Ramos aveva chiuso su El Shaarawy. Olsen sale in cattedra al 38′, per sventare un traversone di Marcelo, poco dopo ribatte su Isco, mas capitola al 45′ su una punizione concessa per un fallo di de Rossi su Isco: lo stesso fantasista trasforma la successiva punizione, lasciando di sale Olsen e facendo arrabbiare Di Francesco per il salto molle della barriera. Nella ripresa la Roma parte bene e al 4′ Under costringe Navas a un intervento acrobatico, il Real risponde con Bale che, al 5′ colpisce la traversa. La Roma prova a crederci, ma si scopre e il Real approfitta con Modric che al 13′ lancia in campo aperto Bale; il gallese vola sulla sinistra e incrocia un rasoterra che supera Olsen, per il 2-0. La reazione della Roma e’ in un fendente si sinistro di Kolarov che Navas mette in angolo. Il Real limita i rischi e, se non fosse per Olsen, potrebbe anche arrivare al poker; la Roma, invece, non trova la forza di colpire. Entra Schick e sale subito alla ribalta per una conclusione sbilenca da ottima posizione. E’ l’emblema di una serata da dimenticare in fretta. Nel recupero il Real cala il tris con Mariano Diaz, che s’inventa un gran gol.