Papa in Bahrein: rivalità e populismi mettono a repentaglio sicurezza

Papa in Bahrein: rivalità e populismi mettono a repentaglio sicurezza
3 novembre 2022

Oggi “assistiamo con preoccupazione alla crescita, su larga scala, dell`indifferenza e del sospetto reciproco, al dilatarsi di rivalità e contrapposizioni che si speravano superate, a populismi, estremismi e imperialismi che mettono a repentaglio la sicurezza di tutti”. Ad affermarlo è Papa Francesco nel suo primo discorso in Bahrein, dove è in visita per il suo 39.mo viaggio apostolico internazionale. Parlando nel cortile del Palazzo Reale, per la cerimonia di benvenuto e l`incontro con le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico, Francesco ha fatto riferimento alle tradizioni secolari del Bahrein ricordando che la sua “più grande ricchezza risplende nella sua varietà etnica e culturale, nella convivenza pacifica e nella tradizionale accoglienza della popolazione. Una diversità non omologante, ma includente, rappresenta il tesoro di ogni Paese veramente evoluto. – ha voluto sottolineare – E su queste isole si ammira una società composita, multietnica e multireligiosa, capace di superare il pericolo dell`isolamento”.

“Si può e si deve convivere nel nostro mondo”

Un esempio ancora più “importante nel nostro tempo, in cui il ripiegamento esclusivo su sé stessi e sui propri interessi impedisce di cogliere l`importanza irrinunciabile dell`insieme. Invece, i molti gruppi nazionali, etnici e religiosi qui coesistenti – ha aggiunto il Papa nel suo discorso – testimoniano che si può e si deve convivere nel nostro mondo, diventato da decenni un villaggio globale nel quale, data per scontata la globalizzazione, è ancora per molti versi sconosciuto ‘lo spirito del villaggio’: l`ospitalità, la ricerca dell`altro, la fraternità”. “Al contrario, assistiamo con preoccupazione alla crescita, su larga scala, dell`indifferenza e del sospetto reciproco, al dilatarsi di rivalità e contrapposizioni che si speravano superate, a populismi, estremismi e imperialismi che mettono a repentaglio la sicurezza di tutti”, ha denunciato. “Nonostante il progresso e tante conquiste civili e scientifiche, – ha poi subito aggiunto – la distanza culturale tra le varie parti del mondo aumenta, e alle benefiche opportunità di incontro si antepongono scellerati atteggiamenti di scontro”.

L’appello del Pontefice

Da qui un appello: “non lasciamo evaporare la possibilità dell`incontro tra civiltà, religioni e culture, non permettiamo che secchino le radici dell`umano! Lavoriamo insieme, lavoriamo per l`insieme, per la speranza! Sono qui, nella terra dell`albero della vita, – ha infatti detto Papa Francesco – come seminatore di pace, per vivere giorni di incontro, per partecipare a un Forum di dialogo tra Oriente e Occidente per la pacifica convivenza umana. Ringrazio da ora i compagni di viaggio, in modo speciale i Rappresentanti religiosi. Questi giorni segnano una tappa preziosa nel percorso di amicizia intensificatosi negli ultimi anni con vari capi religiosi islamici: un cammino fraterno che, sotto lo sguardo del Cielo, vuole favorire la pace in Terra”. Francesco, ha, quindi, voluto esprimere “apprezzamento per le conferenze internazionali e per le opportunità d`incontro che questo Regno organizza e favorisce, mettendo specialmente a tema il rispetto, la tolleranza e la libertà religiosa. Sono temi essenziali, riconosciuti dalla Costituzione del Paese, impegni da tradurre costantemente in pratica, – ha poi sottolineato – perché la libertà religiosa diventi piena e non si limiti alla libertà di culto; perché uguale dignità e pari opportunità siano concretamente riconosciute ad ogni gruppo e ad ogni persona; perché non vi siano discriminazioni e i diritti umani fondamentali non vengano violati, ma promossi. Penso anzitutto al diritto alla vita, alla necessità di garantirlo sempre, anche nei riguardi di chi viene punito, la cui esistenza non può essere eliminata”.

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