In Parlamento 13 progetti di legge sul fine vita: 6 alla Camera e 7 al Senato, uno è di iniziativa popolare

In Parlamento 13 progetti di legge sul fine vita: 6 alla Camera e 7 al Senato, uno è di iniziativa popolare
Senato
23 novembre 2019

Fino ad oggi, sono 13 i progetti di legge in Parlamento relativi alla questione del fine vita, sei alla Camera e sette al Senato. All’indomani della pubblicazione da parte della Corte Costituzionale delle motivazioni della sentenza sul fine vita dello scorso settembre, in merito al caso di Marco Cappato per il suicidio assistito di Dj Fabo, manca ancora una legge per una procedura omogenea sulla questione. Il primo a presentare un progetto di legge sul fine vita in Parlamento fu il deputato socialista Loris Fortuna nel 1984. Mori’ l’anno successivo e nessuno dopo di lui porto’ avanti l’esame del testo. Ma, da allora, in ogni legislatura venne depositato un provvedimento in materia senza che si arrivasse, per anni, ad alcuna discussione concreta. Il primo risultato, su questo fronte, si ebbe nel 2010 quando si riusci’ ad approvare la proposta di legge sulle cure palliative. Ma si dovra’ aspettare il 2017 per vedere licenziata dalle Camere la legge sul testamento biologico. Le questioni del trattamento per il fine vita, dell’eutanasia e del suicidio assistito sono pero’ di recente tornate al centro del dibattito politico.

E i provvedimenti arrivati sinora in Parlamento dall’inizio della legislatura sono 13: 6 alla Camera e 7 al Senato. Di questi, uno e’ di iniziativa popolare. Presentato nel 2013 e’ stato riproposto il 23 marzo del 2018 (le proposte popolari, se non esaminate nella legislatura in corso, restano all’ordine del giorno anche per quella successiva). All’attenzione del Parlamento ci sono cosi’ 5 progetti di legge del Pd. L’ultimo in ordine di tempo e’ quello che vede la senatrice Monica Cirinna’ prima firmataria, anche se vi hanno aderito esponenti del M5S, Matteo Mantero; di Leu, Loredana De Petris; di Italia Viva-Psi, Riccardo Nencini; del Misto, Paola Nugnes (ex M5s). Si tratta di un ddl che parla dell’aiuto medico e della tutela della dignita’ nella fase finale della vita. E che punta ad inserire le nuove norme nella legge per il testamento biologico. Oltre a quello della Cirinna’, ci sono altri 4 provvedimenti dei Dem: uno al Senato, primo proponente il capogruppo Andrea Marcucci che, tra l’altro, punta ad ampliare il ricorso alla sedazione profonda. Si tratta di un testo considerato in linea con la sentenza della Corte e che ‘apre’ anche a chi non ricorre a supporti vitali come ad esempio quello della ventilazione.

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Gli altri, portano la firma di Tommaso Cerno, Alessando Zan e Nadia Ginetti. Del M5S ce ne sono due sostanzialmente analoghi, presentati a Montecitorio da Donata Sarli e a Palazzo Madama da Mantero. Sono visti dall’Associazione Luca Coscioni con particolare favore anche perche’ propongono una legge ad hoc sull’eutanasia senza rimettere in discussione quella sul testamento biologico. La Lega, con Alessandro Pagano, ne ha depositato uno alla Camera a giugno di quest’anno. Non prevede la depenalizzazione del suicidio assistito, ma una pena ridotta per il convivente (dai 6 mesi ai 2 anni invece che dagli attuali 5-12 anni). Anche Leu ha messo in campo un solo progetto di legge. Firmatario e’ Michele Rostan, che lo ha depositato a marzo 2019, ed e’ tra quelli all’esame della Camera. Non prevede la punibilita’ nel caso in cui a chiedere l’eutanasia sia un soggetto perfettamente informato e consapevole ed effettivamente in condizioni irreversibili. All’attenzione dei deputati c’e’ anche la pdl di Andrea Cecconi (Misto-Maie). Mentre al Senato sono solo assegnati in Commissione i ddl delle due esponenti di FI Maria Rizzotti e Paola Binetti.

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