Paternità, diritti e musica, il ritorno di Tiziano Ferro

Paternità, diritti e musica, il ritorno di Tiziano Ferro
7 novembre 2022

20 anni di carriera, oltre 20 milioni di dischi venduti nel mondo e più di 200 canzoni pubblicate in cinque lingue, Tiziano Ferro torna sulla scena musicale con il nuovo atteso album “Il mondo è nostro. “Sono una persona estremamente devota alla gratitudine, mi piace molto di più guardare le cose belle che quelle che mi hanno creato difficoltà, sono una persona grata alla vita, un privilegiato, sicuramente ho avuto tante cose che non mi aspettavo di avere, sicuramente la vita mi ha sorpreso, mi ha fatto credere nei miracoli”. Un album personale, 13 brani che parlano di molteplici argomenti a partire dalla sua paternità. “Non mi sono mai concesso veramente quel sogno, la paternità è stato qualcosa più vicino al miracolo che al sogno perché io non lo sognavo più. Il problema dei preconcetti e della discriminazione sta nel fatto che chi ne diventa vittima ci crede”. Ha voluto dedicare ai suoi due figli Margherita e Andres una canzone ciascuno, ma ha anche voluto parlare di sé. “Cantare in una canzone della mia esperienza di padre è una cosa mia, parlo di me, quindi me lo sono concesso come se lo sono concessi tutti i cantanti dell’universo, non solo gli italiani. È una scintilla troppo vera, brucia troppo, non riesci a fermarla esce da sé”. 

Politica, bullismo e depressione

Tiziano guarda anche all’Italia ancora indietro sui diritti. “Io non ho paura di nessun governo, perché anche quelli prima non hanno fatto praticamente nulla. Siamo onesti, in Italia siamo indietro. Per cui io sono ottimista sul fatto che non si possa distruggere, perché c’è poco da distruggere e in Italia tantissimo da fare, sono convinto che il governo si concentrerà per fare del bene all’Italia perché l’Italia ha bisogno di crescere sotto tanti punti di vista”. Negli anni ha avuto il coraggio di parlare di depressione, del bullismo subito, delle dipendenze, ha incassato tanto e ora ha cambiato atteggiamento. “Un po’ è l’età. Mio marito dice sempre: ‘vedrai con l’età inizierà a fregartene sempre di meno di quello che pensano gli altri e di quello che dici tu esattamente come lo vuoi dire’, e devo dire che non ha torto. Nel 2023 tornerà live, un tour rinviato prima per la pandemia e poi per godersi per un anno l’arrivo dei figli. Mi hanno atteso per tre anni e quindi sarà una festa di ricongiunzione molto intensa emotivamente anche perché per me saranno sei anni dall’ultimo tour, sarà una festa, le canzoni sono quelle, con me non si sbaglia, quando vai a vedere un mio concerto te le canto tutte”.

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13 brani prodotti da Tiziano Ferro e Marco Sonzini

A comporre “Il mondo è nostro” sono 13 brani, prodotti da Tiziano Ferro e Marco Sonzini. Ogni traccia racconta a suo modo e attraverso le sue sonorità un nuovo capitolo della vita dell`artista che ha all`attivo 20 anni di carriera, oltre 20 milioni di dischi venduti nel mondo e più di 200 canzoni pubblicate in cinque lingue (italiano, inglese, spagnolo, portoghese e francese). I temi trattati sono molteplici. Il passato travagliato con cui il cantautore ha fatto pace (“Il paradiso dei Bugiardi”) e di cui non rinnega nulla, neanche la depressione che, con gli strumenti giusti può essere superata (“Addio mio amore”). La conquista del presente come racconta in un dialogo con un`amica (riportato nel primo singolo “La vita splendida”) e in una lettera scritta al se stesso di 20 anni fa (“Quando io ho perso te”). Entra nel disco anche la pandemia che è per Tiziano un momento di stimolo, e non di abnegazione. Infatti, si concede una profonda riflessione sul suo ruolo di artista ed è proprio da quel periodo complicato che nasce l`invito a riappropriarsi del mondo perché è nostro (“Il mondo è nostro”). Nei mesi di forzata solitudine sono nati, inoltre, incontri virtuali fruttuosi come quello con thasup (“r()t()nda”) e Ambra Angiolini (“Ambra/Tiziano”).

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I duetti con Vecchioni e con Sting

Immancabile, nell`excursus di questo lavoro discografico, il tema della paternità. Quello di diventare genitore è un sogno che Ferro non solo riesce a concedersi (come spiega nel secondo singolo “La prima festa del papà”), ma che trova concretezza in due volti precisi: quelli di Andrés (a cui è dedicata “A parlare da zero”) e Margherita (a cui è dedicata “Mi rimani tu”). Tra i desideri esauditi anche la collaborazione con Caparezza in un brano funk, con un beat R`n`b e hip hop (“L`angelo degli altri e di se stesso”). A rendere ancora più prezioso l`album anche i duetti con Roberto Vecchioni in un brano swing (“I miti”) e con Sting (“For her love”) in un pezzo che celebra l`amore nella complessità del quotidiano. Sempre da venerdì 11 novembre, sarà disponibile per la rotazione radiofonica il secondo singolo “La prima festa del papà”. Il disco è stato anticipato dal singolo “La vita splendida” che ha raggiunto in breve tempo la vetta della classifica dei brani più programmati dalle radio italiane (fonte Earone) ed è stata, a pochi giorni dalla sua pubblicazione, la canzone più cercata in Italia su Shazam.

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