Piscine e palestre, riapertura avanti adagio

Piscine e palestre, riapertura avanti adagio
9 febbraio 2021

L’obiettivo è una riapertura scaglionata delle discipline sportive, seguendo sempre il principio della “massima cautela”. E così il Comitato tecnico scientifico ha tracciato le linee guida per la riapertura delle palestre e delle piscine. Ora, però, spetterà al nuovo governo dare vita a un relativo Dpcm per il via libera delle nuove regole. Quindi, la palla passa al nascente esecutivo Draghi (almeno questo traspare finora). E, intanto, gli scienziati hanno detto sì allo sport, soprattutto per ragazzi e anziani, ma niente aggregazioni. In palestra ok alle lezioni individuale e in piscina uno spazio di 10 metri quadri per persona. D’altronde, spiega il Cts, “si ritiene particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute”. Ma cosa prevedono le nuove regole? In particolare in area arancione: oltre alle attività consentite nell’aria ‘rossa’ (quindi jogging e altri sport individuali all’aperto), sono autorizzate nelle palestre, piscine e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto.

Via libera anche agli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra esclusivamente se svolti in forma individuale, nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento. Consentite le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini in età scolare, in coerenza con l’apertura delle scuole. Mentre in area gialla, oltre alle attività consentite nelle aree ‘rossa’ e ‘arancione’, sono permessi gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base. Durante l’attività fisica è obbligatorio mantenere la distanza interpersonale non inferiore a 2 metri. Per le piscine, invece, il Cts chiede che siano 10 metri. Inoltre, attrezzi e materiali devono essere sempre sanificati, bisogna bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate, gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati ed è vietato fare le docce. In ogni caso, è obbligo per gli operatori indossare le mascherine, mettendo a disposizione dei clienti il gel disinfettante anche in funzione del numero dei potenziali utenti. Ricordiamo con le norme in vigore, palestre e piscine dovranno restare chiuse fino al prossimo 5 marzo.

E, a proposito di scadenze, il prossimo 15 febbraio, è l’ultimo giorno del divieto di spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. E qui ci sono due possibilità: o il nuovo governo interviene prima della scadenza; o l’attuale ministro in carica della Salute, Roberto Speranza, farà una proroga al provvedimento per evitare l’automatico ‘liberi tutti’. Intanto, è tutto pronto per la riapertura degli impianti di risalite, piste sci e di conseguenza baite e alberghi, prevista il prossimo 15 febbraio. Il Cts, tuttavia, ha dato il via libera agli impianti collocati solo in zona gialla. Sulle seggiovie, la capienza potrà essere al 100 per cento, con obbligo di mascherina, anche inserita all’interno di uno scaldacollo, a patto che non sia abbassata la cupola paravento, perché in quel caso la capienza scende al 50 per cento. Ridotta alla metà, invece, la capienza di cabinovie e seggiovie. Per quanto riguarda gli skipass, l’acquisto sarà online, per ridurre il più possibile gli assembramenti, con un numero massimo di biglietti vendibili. Bar e ristoranti, infine, dovranno rispettare la capienza massima di clienti all’interno della struttura, prediligendo il più possibile il consumo di cibi e bevande all’aperto.

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