Presidenziali Usa 2016: Jeb Bush lancia il suo “super Pac”

Presidenziali Usa 2016: Jeb Bush lancia il suo “super Pac”
6 gennaio 2015

L’annuncio ufficiale ancora non c’è. Ma la discesa in campo del repubblicano Jeb Bush per partecipare alle elezioni presidenziali del 2016 sembra sempre più vicina. E il lancio del cosiddetto “Super Pac” lo conferma. Dopo avere annunciato lo scorso 16 dicembre di pensare ad una candidatura e dopo avere lasciato una serie di incarichi in varie società, l’ex governatore della Florida ha formalizzato il lancio del comitato di azione politica “Right to Rise”. Il secondogenito del 41esimo presidente degli Stati Uniti George H. W. Bush, nonché fratello del 43esimo presidente George W., è visto come il potenziale candidato repubblicano meglio in grado di raccogliere il maggior numero di fondi dall’elettorato medio repubblicano, quello convinto da sempre che la corsa presidenziale può essere vinta puntando principalmente sull’elettorato moderato e non solo sulla base conservatrice.

La formazione di un Super Pac consente a Jeb Bush di spendere il denaro ricevuto dai supporter in attività politiche, inclusi viaggi e retribuzione dello staff.
Alcuni dei suoi rivali repubblicani come il senatore del Kentucky Rand Paul hanno messo a punto comitati simili. Nella presentazione del “Rise to Right” in sintesi si trova anche quella che potrebbe essere definita come la prima bozza del programma elettorale di Jeb Bush. “Milioni di nostri concittadini – si legge nel documento – credono purtroppo che il sogno americano non sia più possibile”. Ed ecco, al centro di tutto, il tema economico con uno slogan apparentemente simile a quello dei Democratici: ristabilire equità, con particolare attenzione alla classe media americana, dando anche alle fasce più deboli la possibilità di migliorare il proprio status. E poi ancora: libera impresa; rafforzamento della difesa nazionale; nuove politiche energetiche; correzione delle leggi sull’immigrazione (definite superate e obsolete); miglioramento del sistema scolastico pubblico, rimettendo anche definitivamente in ordine i conti pubblici. L’obiettivo è “assicurare – come si legge nel decalogo del Right to Rise – che l’America torni a essere una società accogliente”.

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