Referendum, scontro Renzi-Landini: “Difendi la casta”. “No, riforma brutta”

Referendum, scontro Renzi-Landini: “Difendi la casta”. “No, riforma brutta”
21 novembre 2016

Sferra un colpo dopo l’altro. Maurizio Landini non offre spazi a Matteo Renzi per un contrattaco. Nel ‘duello tv’ negli studi di ‘In Mezz’ora’, il premier ha incrociato il fioretto, ma soprattutto la spada contro il leader della Fiom Cgil, all’attacco gia’ nella premessa: “tutta la Cigl, all’unanimita’, ha votato sull’indicazione di voto che e’ di votare NO, poi c’e’ la liberta’ che ha ogni iscritto”. Renzi ha definito “incomprensibile chi difende lo status quo” con i “soloni con maxipensione che parlano di Costituzione”, in sostanza “chi vota NO difende la casta”. “Mi scuso  – ha detto il premier – se parlando di accozzaglia ho offeso qualcuno ma volevo solo evidenziare come sia possibile costruire un’alternativa a questo governo con forze politiche tanto diverse tra loro”. Intanto, Landini ha continuato a mettere benzina sul fuoco. Per il leader della Fiom Cgil, il problema e’ il merito. “Io – ha spiegato – non votero’ contro Renzi, per me non e’ in discussione che il Governo cada o non cada”, ad essere indigeribili sono i contenuti della riforma “malfatti e sbagliati” con cui l’Italia “rischia il Trump di turno”.

Landini ha quindi ‘rivelato’ al premier che “per il 90 per cento dei dirigenti della Fiom non sono iscritti a nessuna forza politica. I metalmeccanici – ha scandito – e’ gente abituata a decidere ognuno con la propria testa, a discutere e poi a votare sul merito. E posso dire che dopo 1000 giorni di suo governo il suo staisereno non convince piu’ nessuno”. “Landini – e’ stata la replica – e’ come Alice nel paese delle meraviglie. Abbiamo ascoltato tutti ma la democrazia non e’ fare solo quello che dice Fiom-Cgil. Voi non siete piu’ la verita’ in terra, dovete prenderne atto. Ai cittadini – ha proseguito Renzi – voglio dire che sono in gioco i privilegi di chi da decenni difende con le unghie e con i denti le proprie poltrone. Io, a 41 anni, non sto a vivacchiare come hanno fatto quelli che mi hanno preceduto, non sto agli inciuci. Landini dice che bisogna ascoltarsi e volersi bene, ma in realta’ bisogna andare avanti. Eppure c’e’ chi ancora chi si fida di Berlusconi e D’Alema”.

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Ma la giornata di campagna referendaria non e’ stata solo il confronto televisivo. Il fronte del SI’ ha incassato l’assist di 90 star del mondo della cultura e dello spettacolo che hanno firmato un appello pro-riforma: tra i nomi Bocelli e Bolle, Fracci e Comencini, Fiorello e Accorsi, Virzi’ e Zingaretti, Sorrentino e Salvatores, Placido e Ozpetek. Una iniziativa subito nel mirino di Matteo Salvini: “faranno la fine di Madonna”. Per il fronte NO, c’e’ l’annuncio del movimento del Family day che da’ appuntamento, sabato prossimo a Verona, per una manifestazione nazionale. M5s, intanto, continuano a battere il tema del voto degli italiani all’estero a rischio brogli e chiedono al governo di chiarire. Domani intanto Giorgio Napolitano sara’ ospite di ‘Porta a porta’, facile prevedere polemiche. “Mi scuso se parlando di accozzaglia ho offeso qualcuno ma volevo solo evidenziare come sia possibile costruire un’alternativa a questo governo con forze politiche tanto diverse tra loro”. E’ la sola concessione che Matteo Renzi si lascia andare con l’avversario di turno nella difesa quotidiana delle ragioni del SI’ al referendum costituzionale del 4 dicembre.

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