Renzi fa il Berlusconi: “Via Imu e Tasi per tutti”

Renzi fa il Berlusconi: “Via Imu e Tasi per tutti”
26 agosto 2015

di Paolo Zappitelli

Come Berlusconi, più di Berlusconi. Nel giorno scelto per riaffacciarsi sulla scena politica dopo una paio di settimane di vacanza, Renzi ha annunciato e promesso, attaccato e criticato, sciorinato numeri e battute. Ha iniziato all’ora di pranzo intervenendo al Meeting di Rimini, poi si è spostato a un incontro pubblico a Pesaro, infine ha chiuso a L’Aquila, dove è stato anche pesantemente contestato. Ma in tutti i suoi interventi c’è stato molto dei temi cari al Cavaliere. Iniziando proprio dal taglio delle tasse sulla casa: dal 2016, ha annunciato, verranno cancellate Imu e Tasi per tutti, compresa dunque quella sulle abitazioni di lusso, accatastate come A1, A8 e A9, perché ridurre il carico fiscale “serve ad aumentare la libertà di un Paese e non il consenso di un premier”. Un taglio che vale 5 miliardi, soldi che Renzi dovrà cercare da qualche altra parte. Ma c’è tanto Berlusconi anche nell’appello a non isolare la Russia, tema caro al Cavaliere che di Putin è amico da anni.

“Mettere l’Europa contro la Russia come vorrebbe qualche Paese – ha spiegato Renzi – è un errore tragico. Non è un fatto economico, il problema non sono le sanzioni. È un fatto culturale, le radici culturali che ci legano sono superiori a differenze che abbiamo”.Certo, per “riequilibrare” i suoi interventi è costretto anche a mandare qualche frecciata critica al Cavaliere: “In questi ultimi 20 anni – ha attaccato – il berlusconismo e l’antiberlusconismo hanno messo il tasto pause al nostro Paese, l’Italia ha trasformato la Seconda Repubblica in una rissa permanente ideologica sul berlusconismo e ha smarrito il bene comune. E mentre il mondo correva, è rimasta ferma in discussioni sterili interne”. Per questo il premier rivendica quello che ha fatto fino ad oggi il governo. A partire dagli ottanta euro, un provvedimento “che resterà per sempre”. Poi la riforma del Senato e la legge elettorale temi che, si lamenta, sono stati accompagnati da “discussioni incredibili”. “Dicono che se non c’è l’elezione diretta dei senatori è a rischio la democrazia – ha proseguito – Ma non è che se voti tante volte c’è più democrazia, quello è il Telegatto”.

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Fra quelli che vogliono bloccare l’Italia per Renzi c’è anche il leader della Lega Matteo Salvini, “evocato” ma non citato direttamente: “L’estate è il periodo per vedere chi la spara più alta. Ho letto di un autorevole personaggio politico che propone di bloccare l’Italia a novembre. Sono 20 anni che bloccano l’Italia: oggi la scommessa è proprio quella opposta, di rimettere in moto il cambiamento possibile”. Così Renzi sottolinea di avere davanti due anni e mezzo senza elezioni, trenta mesi per completare il lavoro sulle riforme e far ripartire il Paese. E dal palco racconta anche di non aver paura di perdere qualche voto pur di raggiungere i suoi obiettivi. Come quello dell’accoglienza dei profughi: “Non cederemo mai al messaggio che vuol far diventare l’Italia la terra della paura, possiamo anche perdere 3 voti ma non cederemo al provincialismo della paura. Non è buonismo, ma umanità: secoli di umanità ai quali non rinuncio per 3 voti. Prima salviamo le vite”. E per raccontare come cambierà l’Italia con il suo governo ha annunciato un tour in cento teatri sparsi per la Penisola. E chissà se lì parlerà anche della legge sulle unioni gay, tema “caldissimo” di questi giorni ma che ieri non ha neppure sfiorato.

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