Riforme, tensione nel Pd. Bersani: “Non c’è disciplina di partito”

Riforme, tensione nel Pd. Bersani: “Non c’è disciplina di partito”
8 settembre 2015

I tormenti democratici nel partito di Renzi non si placano ed ecco che arriva un nuovo altolà di Pier Luigi Bersani sul terreno delle riforme, proprio nel giorno in cui si riapre il confronto in commissione al Senato, ed è convocata l’assemblea del gruppo Pd a Palazzo Madama con il premier. I tentativi di mediazione all’interno del partito al momento non sembrano aver sortito gli effetti desiderati nella minoranza Dem. L’ex segretario Pd, dai microfoni di Radio anch’io, premette “non pretendo di dettare il compito” ma torna a dire che sulle riforme “c’è il libero convincimento di senatori che, davanti a temi costituzionali, non possono essere richiamati a una generica disciplina di partito”. “Nessun partito nella storia di Italia – scandisce Bersani – ha mai richiamato alla disciplina davanti alla Costituzione”.

LE RICHIESTE DI BERSANI L’ex premier Bersani chiede dunque “una soluzione condivisa rispetto alla quale tutto il Pd prende il suo impegno” e avverte che “non c’è necessità di fare prove di forza, da nessun lato”. Sul nodo dell’elettività dei senatori, in sostanza, spiega ancora, “qui non c’è Bersani ma il libero convincimento di un numero di senatori con i quali – ammonisce – bisogna discutere e trovare una soluzione. Non mi risultato tentativi di mediazione, ho visto ricostruzioni prive di sostanza”. “

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IL PREMIER “Entro 15 ottobre questa partita viene definita in terza lettura. Poi saranno gli italiani a dire si’ o no”. Lo ha dett il premier parlando della riforma del Senato. “Stiamo discutendo – ha osservato – di tecnicalita’, come la modalita’ di individuazione di 100 consiglieri regionali e sindaci individuati anche per fare i senatori a costo zero e le competenze”. Ed ancora: “Non vado alla ricerca degli accordi a tutti i costi. Nella prima lettura di Palazzo Madama, al Senato venivano lasciate competenze che alla Camera sono state tolte.
Io sono favorevole a rimetterle ma questa volta i parlamentari li chiamiamo a un confronto all’americana per cui si decide insieme cosa si fa e si va avanti”. Non ci sarà alcuna marcia indietro anche per il ministro Maria Elena Boschi che si è detta certa che “alla fine prevarrà il senso di responsabilita’”, “anche perché – ha osservato – ieri a Milano alla Festa dell’Unità abbiamo visto con chiarezza da che parte sta il popolo Pd”.

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