Sanità digitale al palo, Italia appena 18esima in Europa

18 novembre 2016

Italia ancora troppo indietro nell’utilizzo della sanità digitale, strumento importante per migliorare le cure, produrre risparmi e facilitare l’accesso ai servizi da parte dei pazienti. Nell’Unione Europea siamo appena al 18/esimo posto su 28 Stati membri, al pari della Lituania, con un punteggio del 70% in meno rispetto alla prima classificata, la Danimarca. Lo rivela una classifica messa a punto da I-Com, l’Istituto per la competitività.

In particolare, per descrivere il livello di adozione dell’eHealth nell’Unione europea, si è tenuto conto di quattro indicatori: pazienti che cercano online informazioni sulla salute; pazienti che prenotano visite mediche su internet; medici che inviano elettronicamente prescrizioni ai farmacisti; medici che usano il web per condividere dati sanitari. In cima alla classifica, dopo la Danimarca, si trovano Finlandia, Paesi Bassi, Estonia e Svezia. Ultime, poco sotto di noi, Bulgaria e Polonia. In Italia “un’importanza crescente va assumendo la mHealth”, ovvero le app per la salute, mentre “è ancora poco sviluppata” la telemedicina, che permette un’interazione diretta tra strutture sanitarie e pazienti. Permane inoltre una forte differenza regionale. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è operativo solo in 7 regioni: Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana, Sardegna e Puglia. Sul fronte della ricetta medica elettronica, la quota delle prescrizioni digitali è all’80%: ma in Calabria e nella provincia di Bolzano le quote sono molto basse.

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