Il senso di Zeffirelli per il “Rigoletto”: a Muscat nel 2020

6 novembre 2018

Ancora animato dalla passione, Franco Zeffirelli nella sua villa sull’Appia ha presentato il progetto di un nuovo “Rigoletto”: è previsto in scena nel settembre del 2020 a Muscat, capitale dell’Oman. Presentazione particolare, illustrata alla stampa fra i cimeli di una carriera smisurata, in grande pompa e alla presenza anche della ministra dell’Alta Educazione dell’Oman, Rawya Saud Al Busaidi, in rappresentanza dell’immenso teatro omanita che vuole essere sintesi di tradizione e modernità.

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Zeffirelli, in sedia a rotelle, parla appena con un filo di voce; ma non getta la spugna. Spiega Umberto Fanni, dal 2014 Direttore Generale e Direttore Artistico della Royal Opera House Muscat: “Il teatro era stato inaugurato nel 2011 proprio con una produzione magnifica di Turandot e abbiamo pensato di reinvitarlo nuovamente come omaggio a uno dei più grandi se non il più grande regista d’opera di tutti i tempi”. La produzione commissionata dalla Royal Opera House Muscat el capolavoro di Giuseppe Verdi, che inaugurerà la stagione 2020 – 2021, celebra il decennale delle stagioni della ROHM e il 50° anniversario dell’Oman. “Sono sicura che innescherà ulteriori ampie ricadute in termini di turismo culturale internazionale” dice la ministra omanita.

La produzione è in collaborazione con Arena di Verona per le scenografie, Opera di Roma per i costumi e Fondazione Franco Zeffirelli ma anche con la partnership dell’Opera della Lituania e del Teatro d’Opera di Zagabria. Per Fanni, la sfida è trasformare Muscat da teatro ospitante (anche di grandi allestimenti e grandi artisti, perché non sono i mezzi a mancare in questa avventura della lirica nel Golfo), a teatro di produzione. E Zeffirelli a 95 anni resta un nome di enorme richiamo. “Hai visto quanta gente, è tutta per te” dice Fanni, filiale, al maestro che arriva fra i giornalisti. In effetti il progetto del Rigoletto è un recupero: già in cantiere per l’inaugurazione di allora torna adesso in auge, spiega Pippo Corsi Zeffirelli, vicepresidente della Fondazione Zeffirelli: “Noi siamo molto contenti, il maestro è felice naturalmente; per sua fortuna era una produzione già preparata con gli assistenti da tutti i punti di vista, registico, scenografico, per cui è uno spettacolo pronto e siamo contenti che l’Oman lo abbia reinvitato”.

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Un sogno nel cassetto insomma. Zeffirelli ci ha lavorato con il suo storico assistente alla regia Stefano Trespidi, l`assistente scenografo Carlo Centolavigna e il costumista Maurizio Millenotti. Perché nella carriera del maestro manca una regia matura del capolavoro verdiano. Ha lavorato su tutti i set, in tutti i teatri del mondo; con tutti i cantanti, tutti i direttori, tutti i registi; Callas, Pavarotti, Visconti, e tutti i grandi della terra; ma in scena, il gobbo terribile con tutte le sue contraddizioni, “Rigoletto”, non lo portava dagli anni Sessanta.

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