Silvio torna a far paura alla sinistra

Silvio torna a far paura alla sinistra
8 marzo 2015

di Daniele Di Mario

Silvio Berlusconi è di nuovo un uomo libero. E torna a far paura alla sinistra. Il Cav, recuperata la piena agibilità politica – con 45 giorni di anticipo grazie allo sconto accordato dal giudice Beatrice Costi – dopo la fine dell’affidamento ai servizi sociali a Cesano Boscone, può tornare alla sua vita normale: le 12 regole stabilite dal Tribunale e che Berlusconi ha osservato per un anno scadono oggi. L’ex premier resta incandidabile per effetto della legge Severino, ma recupera ogni altro suo diritto e sta organizzando il rientro in politica. Con due priorità: le prossime regionali e la riorganizzazione di Forza Italia, con l’arrivo, probabilmente dopo il voto, di un supercoordinatore. Per questo c’è molta attesa per il collegamento telefonico col quale oggi a mezzogiorno Berlusconi battezzerà l’apertura della campagna elettorale di Francesco Schittulli, candidato governatore di FI in Puglia. Proprio dalla Puglia è partita l’ultima offensiva contro il Cav, con l’uso “infame e fuorilegge” (copyright Il Mattinale ) delle intercettazioni telefoniche relative all’inchiesta su Tarantini e il presunto giro di escort. Senza contare che martedì si discuterà in Cassazione il caso Ruby dopo l’assoluzione in appello di Berlusconi e la condanna a 7 anni in primo grado per concussione e prostituzione minorile. L’ex premier è poi accusato a Napoli di aver corrotto con 3 milioni il senatore Sergio De Gregorio perché passasse in FI, a Bari deve rispondere del caso escort e a Milano continuano le indagini sul “Ruby ter”.

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“Il ritorno di un leader nella pienezza delle sue prerogative di movimento e di parola, getta nel panico le forze negative di questo Paese. Lo si è visto dall’uso infame e fuorilegge di conversazioni private e senza alcuna ombra di reato e di pubblico interesse. È in corso una guerra preventiva infame come forma di deterrenza a un impegno pieno di Berlusconi”, si legge nella nota politica redatta dal gruppo di FI alla Camera. Il Mattinale rivela anche che Berlusconi continuerà a far visita ogni settimana alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Tornato libero, il Cav ripartirà anche dalla Capitale: il 29 marzo parteciperò all’evento conclusivo della due giorni dal titolo #italiachevogliamo organizzata dal vicepresidente del Parlamento Ue Antonio Tajani e dal coordinatore romano di FI Davide Bordoni. Un evento nel quale si parlerà dell’”Europa e dell’Italia che vogliamo” e durante il quale verranno formalizzate le proposte di FI su immigrazione, sicurezza, fisco, occupazione, cattiva gestione da parte della sinistra delle città ed economia. Tali proposte verranno formulate da cittadini, militanti ed elettori in una consultazione on line. Si parlerà naturalmente anche di Roma e del sindaco Marino.

Nel frattempo, però, resta la spina nel fianco rappresentata da Raffaele Fitto. Il leader dei “ricostruttori”, la corrente dissidente di FI, torna da Napoli a contestare i vertici azzurri. Fitto – che sarebbe pronto a intentare una causa legale per avere il simbolo di FI in caso di espulsione – contesta il metodo di selezione delle candidature per le regionali, che non è passato per le primarie ma esclude nettamente posizioni diverse da quelle ufficiali. L’europarlamentare esclude la possibilità di un appoggio in Campania al candidato del centrosinistra De Luca: “È assolutamente impossibile. Aspettiamo che venga ufficializzata la candidatura di Stefano Caldoro, ma non possiamo che essere saldamente nel centrodestra». Il problema vero per Fitto è nella costruzione delle alleanze: “Siamo a decine di giorni dalla presentazione delle liste senza sapere né con chi siamo alleati, né con chi ci alleeremo e né quali sono i programmi”. Fitto poi ribadisce che i suoi parlamentari voteranno contro la legge elettorale: “Sarebbe paradossale votare l’Italicum alla Camera. Mi sembra che la posizione del partito si sia consolidata per un voto contrario. Leggo di ripensamenti, sarebbe imbarazzante”.

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