Spiccioli e schede bianche. E’ il Pd, bellezza

10 marzo 2016

di Sarina Biraghi*

sarina_biraghi_defSpiccioli e schede bianche. Continuiamo a farci del male. Il Pd respinge le accuse di brogli e continua a fare Tafazzi, quello che si dà le martellate lì, dove agli uomini fa tanto male. L’ultima martellata è arrivata dal dopo Primarie a Napoli e a Roma. Le immagine di Fanpage sulle indicazioni e sul “pagamento” dei voti per la Valente ai danni di Bassolini, vengono minimizzate dagli esponenti Pd incuranti di rasentare il ridicolo. Così la responsabile Scuola del Pd Francesca Puglisi: “Guarda bene il video mai capitato di non aver uno spicciolo e di chiederlo a un amico?”. E nel frattempo la commissione di garanzia del partito ha respinto il ricorso di Bassolino perché arrivato a tempo scaduto… «Invece di riflettere il Pd chiude gli occhi. È un colpo di spugna che offende le primarie e la città» ha detto l’ex sindaco di Napoli mentre Roberto Speranza, voce della minoranza Pd, aveva chiesto che il caso del ricorso fosse “affrontato con il massimo rigore”, “non si metta la testa sotto la sabbia”. Invece il presidente dei democratici Matteo Orfini aveva ribadito subito dopo il ricorso che “Singoli episodi discutibili non inficiano il risultato” dando quasi per scontato il verdetto della commissione… Tanto che piuttosto duro è stato Pier Luigi Bersani: “È irrituale che ci siano stati pronunciamenti di esponenti dell’esecutivo del partito prima della commissione di garanzia. A prescindere dagli esiti, non ci dovrebbero essere queste sgrammaticature e bisogna entrare nel merito perché c’è un problema politico gravissimo: il disagio dei nostri elettori. Ora spero prevalga il buon senso e la disponibilità a fare una considerazione più vera”. Le offese agli elettori non sembrano preoccupare la dirigenza Pd se domenica a caldo sul risultato flop, sempre il commissario Orfini, aveva spiegato che i 50 mila erano meglio dei 100mila di Marino perché tra quelli “c’erano le truppe cammellate che portano a mafia capitale e i rom”. E sempre a Roma si discute ancora delle primarie flop ma soprattutto del dato gonfiato dalle schede bianche, come denunciato da un dirigente piddi, trucco usato dal partito per far crescere l’affluenza e scongiurare un eventuale flop di quelle primarie tanto care a Matteo Renzi. Un “giochino” servito per dimostrare che i votanti erano quasi 50mila e non appena 40 mila come sembrerebbe tolte le schede fasulle: 2866 oltre 843 nulle. Dal Nazareno non arriva il dettaglio dei votanti né quello dell’incasso (visto che si pagava per votare) ma una domanda è lecita: possibile che ci siamo tremila romani “scemi” o “generosi” che sono andati ai gazebo, si sono messi in fila, hanno pagato 2 euro e poi hanno lasciato la scheda bianca? È soltanto uno dei misteri gloriosi del Pd, sempre più partito di apparato e non di popolo… *Condirettore de Il Tempo

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