Stop migranti e no euro, nasce l’alleanza euroscettica

Stop migranti e no euro, nasce l’alleanza euroscettica
30 gennaio 2016

di Enzo Marino

“Un’altra Europa è possibile” per gli “euroscettici” riunitisi per due giorni a Milano, in casa del leader leghista Matteo Salvini, con la star Marine Le Pen tra gli ospiti. Una nuova Unione con meno poteri attribuiti a Bruxelles e restituzione di sovranità alle nazioni, come vorrebbe il Front national. O alle cosiddette “Macroregioni”, come preferisce la Lega nord. In ogni caso, con frontiere di nuovo presidiate tra gli Stati perché “Schengen è morto”. E il ritorno alle monete nazionali perché l’euro e l’austerity dettata dalla Germania impediscono la crescita economica. E’ questa a grandi linee la nuova Europa delineata, con toni forti, durante la prima iniziativa pubblica dell’Europe of nations and freedom, organizzata per “dare un messaggio di forza e di unità”. E far sapere agli elettori che il gruppo degli europarlamentari di otto nazioni, tra cui la Lega Nord di Matteo Salvini, il Front national di Marine Le Pen, e i partiti anti Schengen di Olanda, Inghilterra, Belgio, Romania, Polonia, hanno “forgiato un’alleanza che ha la missione storica di salvare e difendere le nostre nazioni, civiltà, costruite sul retaggio della civiltà romana, greca, di Gerusalemme”, come ha sintetizzato il leader del partito della Libertà olandese, Gert Wilder, che ha raccontato di aver fondato la formazione politica ispirato da “La forza della ragione” di Oriana Fallaci. “Occorre – ha detto Wilder – fermare l’islamizzazione della nostra società” perché “oggi la nostra civiltà rimane in pericolo. Siamo di fronte a una minaccia esistenziale. Occorre reagire, per questo siamo riuniti qui a Milano. Siamo in testa ai sondaggi in tutti i Paesi”.

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Salvini ha stigmatizzato quella che ha definito l’Europa dei burocrati, anzi peggio, dei “complici dei terroristi”, come Renzi e Merkel, che finanziano “la Turchia e quindi il terrorismo”, e quella delle gente “normale”, che ora è costretta a pagare le conseguenze di un’immigrazione senza controllo e di una irragionevole moneta unica. “Il governo italiano ha il dovere di difendere i suoi confini – ha detto -. Ma Renzi dalla Merkel sta parlando di quanti soldi regalare alla Turchia e quindi ai terroristi islamici. Renzi e la Merkel sono complici. Il governo sta aiutando sostanzialmente il terrorismo islamico”. Pochi, semplici e netti i punti in comune (immigrazione, moneta unica, trasferimento sovranità da Bruxelles). Minimizzati i dissensi all’interno dell’alleanza. A cominciare dalla posizione su un eventuale intervento militare in Libia, a cui è detto favorevole il solo Salvini, mentre la Le Pen, per esempio, ha inviato a “fidarsi dell’Egitto” o “gli Emirati arabi uniti” e favorire “la mediazione regionale”. Per poi aggiungere: “Sicuramente ci sono delle divergenze talvolta nelle posizioni tra di noi ma questa non è una difficoltà. Ogni popolo ha diritto di decidere democraticamente come vuole organizzare le posizioni dove vive. Siamo un gruppo coerente”. Salvini ha respinto più volte le accuse di aver portato a Milano una sorta di “internazionale nera”. Anzi si è spinto a dire che il tavolo riunito a Milano sulle politiche del lavoro “fa quello che la sinistra e i sindacati non fanno”, ha detto il leader della Lega , secondo cui dopo l’immigrazione “il secondo grande crimine di Bruxelles è sul tema del lavoro”. “Stiamo svolgendo un ruolo che è quello di alcune sinistre. A questo tavolo, secondo qualche giornalista c’è l’estrema destra, invece c’è l’alleanza per la difesa del lavoro”. Per Salvini, “limitare l’immigrazione significa rilanciare il mondo del lavoro nei nostri Paesi. Ci sostituiamo a sinistre e mondo sindacale”.

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WILDER Forte del 30 per cento dei voti del suo partito della libertà, l’olandese Wilder ha professato sicurezza: “Siamo politici di successo perché difendiamo i nostri principi, i “Princìpi del nuovo patriottismo. Vogliamo fermare questo tsunami dell’asilo politico. Se divento premier olandese come prima cosa chiuderò i confini”. “Abbiamo lanciato un appello – ha proseguito – per una rivoluzione pacifica, democratica, per interrompere questa invasione e riprendere i controlli dei nostri confini e dei nostri bilanci. Missione è di fare quello che dovrebbero fare i governi. Shengen è quasi morto, l’Ue è quasi morta e l’euro non sopravviverà ancora molto”. “Il nostro dovere – ha detto il politico olandese – è rendere più sicuri e sovrani i nostri Paesi e ce la faremo perché la gente, i popoli e la verità sono dalla nostra parte”.

LE PEN Marine Le Pen ha voluto precisare la posizione del suo partito sull’Europa. Il Front national “non è anti europeo, noi siamo a favore della cooperazione ma tra nazioni libere e sovrane. Il progetto europeo, che è stato traviato da decenni attraverso i trattati adottati, porta oggi all’impoverimento delle nazioni europee e al loro disaccordo”. Per questo, ha osservato, si assiste all”ascesa “dei movimenti patriottici come il mio. L’edificio europeista, così come lo hanno progettato, sta crollando. La speranza è nel ritorno delle nazioni e della loro libertà. Ci dicevano che l’euro era il presupposto per la pace – ha aggiunto . ma sembra la causa di discordia. C’è voluta la crisi dei migranti per mettere in crisi Shengen. Che è una sciocchezza, come abbiamo sempre denunciato, e un grande pericolo. Dobbiamo ritrovare – ha concluso – la sovranità nazionale in tutti i campi. La sovranità non è un concetto antiquato ma contemporaneo. E concorre alla pace, alla sicurezza e alla prosperità. Non vieta la cooperazione. Che può avvenire solo tra nazioni libere e rispettose le une verso le altre. Voglio indicare ai nostri popoli un cammino di speranza. Una nuova era di collaborazione tra le nazioni”.

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