Stragi di mafia 1993, Berlusconi e Dell’Utri di nuovo indagati. Cicchitto: giustizia a orologeria a vigilia voto

Stragi di mafia 1993, Berlusconi e Dell’Utri di nuovo indagati. Cicchitto: giustizia a orologeria a vigilia voto
L'ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell'Utri (sx) e l'ex premier, Silvio Berlusconi
31 ottobre 2017

Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sono di nuovo indagati come possibili mandanti delle stragi di mafia del 1993. Lo scrivono oggi il Corriere della Sera e La Repubblica. La Procura di Firenze, spiega il Corriere, ha infatti chiesto e ottenuto dal giudice delle indagini preliminari la riapertura del fascicolo a loro carico, dopo aver ricevuto da Palermo le intercettazioni del colloqui in carcere del boss di Cosa nostra Giuseppe Graviano, condannato per le stragi, effettuate nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. “Frammenti di conversazione – scrive il quotidiano di Via Solferino – nei quali i riferimenti al fondatore di Forza Italia, seppure in un contesto di non facile interpretazione, sono abbastanza chiari”. Secondo quanto riporta Repubblica il 10 aprile 2016, nel penitenziario di Ascoli Piceno, al suo compagno dell’ora d’aria, il camorrista Umberto Adinolfi, Graviano avrebbe detto “Berlusconi mi ha chiesto questa cortesia, per questo c’è stata l’urgenza”, come avrebbero registrato le telecamere della Dia. “Lui voleva scendere, però in quel periodo c’erano i vecchi – avrebbe insistito Graviano – lui mi ha detto: ci vorrebbe una bella cosa”. E ancora: “Trent’anni fa, venticinque anni fa, mi sono seduto con te, giusto? Ti ho portato benessere. Poi mi è successa una disgrazia, mi arrestano, tu cominci a pugnalarmi. Per cosa? Per i soldi, perché ti rimangono i soldi…”.

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Per il legale di Berlusconi, l’avvocato Nicolò Ghedini, sono “illazioni e notizie infamanti prima del voto, non avendo mai avuto alcun contatto il presidente Berlusconi né diretto né indiretto con il signor Graviano”. Su questi e altri brani di intercettazioni ricevute dal colleghi palermitani, il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo ha delegato alla polizia giudiziaria lo svolgimento di alcune verifiche e per farlo ha dovuto chiedere al gip di riaprire il fascicolo su Berlusconi e le stragi nella città dove sono concentrate le indagini sulle bombe del 1993 scoppiate a Firenze, Roma e Milano. “Francamente la riproposizione alla vigilia delle elezioni siciliane dell`accusa a Berlusconi e a Dell`Utri di stragismo appare grottesca e quasi un invito a riesumare lo slogan sulla giustizia a orologeria – lo afferma il deputato di Ap Fabrizio Cicchitto – Non condivido per niente la scelta di Berlusconi di realizzare una pericolosa alleanza con Salvini ma ciò non c`entra nulla con questo tipo di uso politico della giustizia che già ha fatto cilecca in molte altre occasioni. Nel passato ciò ha costituito una grave deviazione nella normalità della lotta politica in Italia”, conclude.

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