Tripoli: “La Ue non può bombardare le nostre coste”

Tripoli: “La Ue non può bombardare le nostre coste”
23 aprile 2015

Il governo di Tripoli è pronto a collaborare con le autorità europee per fermare il flusso di migranti, ma non accetterà che si compiano bombardamenti sulle coste libiche per distruggere i barconi usati dai trafficanti. In un’intervista al quotidiano Times of Malta, il ministro degli Esteri del governo insediato nella capitale libica, Muhammed El-Ghirani, ha denunciato l’assenza di qualsiasi consultazione con l’Ue sui piani di attacco alle imbarcazioni dei trafficanti, insistendo sul fatto che tali azioni non possono essere unilaterali.

“Abbiamo fatto del nostro meglio per indurre l’Europa a collaborare con noi sull’immigrazione illegale ma loro continuano a rispondere che non siamo il governo riconosciuto dalla comunità internazionale. Ora loro non possono decidere di lanciare queste azioni – ha detto – devono parlare con noi”. Il governo di Tripoli si contende il controllo del paese con il governo insediato a Tobruk, nell’est del paese, riconosciuto dalla comunità internazionale. Il ministro ha quindi ammonito sui rischi posti da eventuali bombardamenti: “Non si può solo decidere di attaccare. Mettiamo che si colpisce un particolare sito, come si fa a non colpire una persona innocente, un pescatore? Hanno dati tanto precisi? Per questo diciamo di collaborare”.

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