Cronaca

Ucraina, 100 milioni di tangenti in Energoatom: perquisito Mindich, alleato di Zelensky

Le autorità anticorruzione ucraine hanno condotto 70 perquisizioni nel settore energetico nazionale dopo un’indagine di 15 mesi, scoprendo un sistema di tangenti da 100 milioni di dollari nella società nucleare statale Energoatom. Tra i perquisiti figura Timur Mindich, imprenditore stretto alleato del presidente Volodymyr Zelensky e comproprietario dello studio Kvartal 95 fondato dal leader ucraino.

L’Agenzia nazionale Anti-corruzione (Nabu) e la Procura speciale Anti-corruzione (Sapo) hanno annunciato martedì i risultati dell’operazione “Midas”, che ha documentato attraverso migliaia di ore di registrazioni audio le attività di un’organizzazione criminale operante nei settori energia e difesa. Il gruppo riscuoteva tangenti dai subappaltatori di Energoatom pari al 10-15 per cento del valore di ciascun contratto, riciclando circa 100 milioni di dollari attraverso canali illeciti.

Energoatom, principale fornitore di energia nucleare del Paese, ha confermato le perquisizioni e dichiarato la propria collaborazione con gli inquirenti, rifiutandosi però di commentare le accuse. La società riveste un ruolo strategico nell’approvvigionamento energetico ucraino, specialmente dopo i bombardamenti sistematici russi alle infrastrutture civili iniziati con l’invasione del febbraio 2022.

Le perquisizioni hanno riguardato anche German Galushchenko, ex ministro dell’Energia e attuale ministro della Giustizia. I media ucraini, citando fonti delle forze dell’ordine, hanno identificato Mindich tra i perquisiti. L’imprenditore controlla insieme a Zelensky lo studio di produzione che ha lanciato la carriera televisiva del presidente prima della sua elezione nel 2019.

Tensioni tra governo e agenzie investigative

L’operazione si inserisce in un contesto di forti attriti istituzionali. Lo scorso luglio il governo aveva approvato una legge che poneva Nabu e Sapo sotto la diretta autorità del procuratore generale, nominato dal presidente. La mossa aveva scatenato proteste massicce della società civile e critiche dell’Unione europea, costringendo l’esecutivo ad annunciare modifiche al testo normativo.

Secondo il Kyiv Independent, proprio un’indagine sulle attività di Mindich sarebbe stata tra i motivi che hanno spinto il governo a tentare di limitare l’indipendenza del Nabu. Le prime grandi manifestazioni di piazza contro Zelensky dall’inizio della guerra sono esplose proprio in quel periodo, alimentate dai timori di un arretramento nella lotta alla corruzione.

“La guerra di oggi non si combatte solo in prima linea. È anche una guerra all’interno del sistema, tra chi vuole il cambiamento e chi vuole insabbiare tutto con denaro e silenzio”, ha dichiarato sui social media l’attivista anti-corruzione Martyna Boguslavets. Il ministro dell’Energia Svitlana Grintchouk ha sottolineato l’importanza di indagini trasparenti, ricordando però che il sistema energetico resta sotto attacco russo continuo.

Zelensky: necessarie condanne e collaborazione

Il presidente ucraino ha rotto il silenzio dopo le prime ore dall’annuncio, dichiarando che “qualsiasi azione efficace contro la corruzione è assolutamente necessaria, così come le sanzioni”. Zelensky ha definito la pulizia di Energoatom una priorità, estendendo l’imperativo anticorruzione a tutti i settori. “Devono essere previste delle condanne e i funzionari governativi devono collaborare con la Nabu, insieme alle forze dell’ordine, per ottenere il risultato”, ha affermato.

Il consigliere presidenziale alla comunicazione Dmytro Lytvyn ha dichiarato ai giornalisti che “per ora nulla è chiaro”, aggiungendo che “se il Nabu ha fatto un buon lavoro, non possiamo che sostenerlo”. La cautela nelle dichiarazioni ufficiali riflette la delicatezza politica dell’operazione, che tocca figure vicine al vertice del potere in un momento critico per il Paese. L’Ucraina condivide con Russia e altre ex repubbliche sovietiche il problema di una corruzione endemica. Le riforme per sradicarla rappresentano un requisito essenziale per le ambizioni di adesione all’Ue.

A fine ottobre Volodymyr Koudrytsky, ex direttore della società pubblica Ukrenergo, era stato accusato di appropriazione indebita di 283.000 euro nel 2018, denunciando motivazioni politiche dietro l’incriminazione. Il Nabu ha pubblicato fotografie di sacchi contenenti banconote in euro e dollari sequestrate durante le perquisizioni, senza fornire ulteriori dettagli sull’entità complessiva del materiale rinvenuto. L’agenzia non ha diffuso i nomi dei soggetti coinvolti nell’indagine, limitandosi a confermare l’esistenza di registrazioni audio che documentano i presunti accordi illeciti tra l’organizzazione criminale e i subappaltatori.

Pubblicato da
Eleonora Fabbri