Università, si riparte in presenza e responsabilità

5 settembre 2021

“Da oggi riapriamo gli atenei in presenza con regole dettate da un principio di responsabilità solidale. L’obiettivo è riappropriarci della socialità della prossimità, di una più ampia libertà relazionale così ridotta durante i mesi della pandemia”. Così la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, aprendo la cerimonia per l’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 dell’Università di Pavia alla presenza del Presidente della Repubblica. “Occorre ricominciare a frequentare e vivere le biblioteche, le aule, i laboratori, gli spazi comuni, le mense e le residenze. Sarebbe curioso, se non imbarazzante, che tutto questo venisse rallentato o addirittura ostacolato e che proprio nelle comunità universitarie trovassero accoglienza e credito fake news o teorie negazioniste sui vaccini o sulla gestione delle fasi emergenziali e post emergenziali- ha aggiunto la ministra- Un conto è il dissenso critico frutto del mondo scientifico, altro la provocazione fine a se stessa: lo spirito critico, per restare tale, deve essere libero da pregiudizi e da preconcetti”.

“L’università deve essere un ponte da attraversare, un passaggio con cui i giovani accedono a professioni, lavori, carriere- ha aggiunto Maria Cristina Messa- È il luogo della produzione e della organizzazione di conoscenza e della densità culturale con cui si vive il presente. Ed è, dovrebbe essere, tanto altro ancora: ascensore sociale, presidio di civiltà e civismo, palestra di democrazia. È chiaro che per esercitare tali azioni l’università deve essere al centro dell’azione politica e dell’interesse sociale. Deve, anche, poter ripensare se stessa liberandosi da visioni burocratiche, da un’autonomia priva di responsabilità, da strategie senza sostenibilità. Occorre, contestualmente alla riapertura, costruire il nuovo presente degli atenei intervenendo significativamente, ma al tempo stesso chirurgicamente sulle norme: dal pre-ruolo al reclutamento degli organici; dal diritto allo studio alla valutazione; dall’offerta didattica al rapporto con i territori. La straordinaria disponibilità finanziaria, assicurata dal prestito comunitario ci impone di fare presto, bene, con responsabilità e lungimiranza”, ha concluso. (agenzia Dire)

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