Riunione d’emergenza staff Trump-partito repubblicano. Molti esponenti del Gop contro il candidato

Riunione d’emergenza staff Trump-partito repubblicano. Molti esponenti del Gop contro il candidato
12 agosto 2016

Trump accetta la candidatura repubblicanaUna campagna elettorale in crisi, sostegno a picco nei sondaggi, polemiche infinite all’interno del partito. Lo staff del candidato repubblicano alle presidenziali statunitensi, Donald Trump, ha in programma oggi a Orlando, in Florida, una riunione “d’emergenza” con i massimi esponenti del comitato nazionale repubblicano (Rnc), l’organo che governa il partito. Anche se una fonte ha minimizzato la situazione, definendolo un normale incontro di tipo organizzativo, altre fonti di Politico la definiscono una riunione decisiva e richiesta con urgenza per imprimere una svolta alla campagna elettorale, fin qui condotta da Trump in un modo che non piace al partito; anche lo staff del candidato sarebbe frustrato dal comportamento di Trump, che sta perdendo consenso nei sondaggi. Lo staff di Trump vorrebbe inoltre un aiuto maggiore dal Comitato nazionale repubblicano: dopo aver condotto con successo le primarie grazie ai social network e alla pubblicità ‘gratuita’ garantita dai media, è ora chiaro che per vincere le elezioni servono le infrastrutture politiche del partito repubblicano, serve essere professionali e non basarsi più soltanto sugli show di Trump. Il candidato ha negato gli attriti con il presidente dell’Rnc, Reince Priebus, e con gli altri leader del partito, ma ha avvertito che il comitato ha bisogno di lui più di quanto lui abbia bisogno del comitato, in un’intervista a Fox News; inoltre, all’ipotesi che il comitato decida di tagliargli i fondi, ha risposto: “Va bene, allora smetterò di finanziare il partito. Io sono quello che raccoglie il denaro che gli altri spendono”.

Oltre settanta importanti esponenti del Grand Old Party, infatti, hanno firmato una lettera per chiedere che il partito repubblicano tagli i fondi alla campagna di Trump e indirizzi le risorse alle elezioni per il Congresso, nel tentativo di mantenere la maggioranza nelle due Camere. “Crediamo che la sua attitudine a dividere, la sua sventatezza, l’incompetenza, il suo livello di impopolarità senza precedenti minaccino di trasformare queste elezioni in un voto a valanga per i democratici”, si legge nella lettera al presidente Priebus, ottenuta da Politico. Esortando a dirottare i fondi sulle elezioni per il Congresso, i firmatari sostengono che “non dovrebbe essere difficile prendere tale decisione, dato che le possibilità di una vittoria di Trump alle presidenziali stanno svanendo giorno dopo giorno”. Nella lettera sono poi elencate alcune tra le tante controverse dichiarazioni e iniziative del candidato presidenziale, che “hanno allontanato milioni di elettori”, compresi “donne, disabili, musulmani, migranti”. Secondo il Time, il comitato nazionale repubblicano avrebbe già ‘minacciato’ Trump di abbandono, per concentrarsi sui candidati ad altre cariche. Priebus avrebbe telefonato a Trump la scorsa settimana per dirgli che, se non cambierà il modo di condurre la propria campagna elettorale, il partito potrebbe concentrarsi sugli altri candidati alle elezioni. Priebus gli avrebbe anche detto che, secondo i sondaggi interni al partito, la sua campagna elettorale “sta andando nella direzione sbagliata”.

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Trump ha respinto la ricostruzione del Time, affermando che Priebus, che è “un ragazzo magnifico”, “non ha mai detto queste cose”. Uno dei fattori che più preoccupano è la mancanza di organizzazione della campagna elettorale di Trump, particolarmente evidente in Florida, uno Stato decisivo per le speranze di vittoria. Lo staff del candidato ha un solo ufficio e nessun altro segno visibile della propria presenza; entro l’inizio di settembre, i piani prevedono l’apertura di 25 uffici, ma i repubblicani temono che sia già troppo tardi e che non sia sufficiente per contrastare la solida campagna elettorale di Hillary Clinton nello Stato. Le preoccupazioni sono aumentate in settimana dopo l’ultimo sondaggio della Quinnipiac University, secondo cui Trump avrebbe perso il suo vantaggio su Clinton e che potrebbe danneggiare gli sforzi del senatore Marco Rubio, uno dei volti più noti del partito, per essere rieletto. Ora, Trump avrebbe chiesto personalmente al partito di aprire degli uffici in tutti gli Stati, da quelli saldamente in mano ai democratici, come il Massachusetts, a quelli fedeli al partito repubblicano come l’Alaska. Una richiesta che l’Rnc avrebbe già definito “un totale spreco di risorse”. Nel frattempo, secondo l’ultimo sondaggio di Nbc e Marist College, Clinton avrebbe ormai un ampio vantaggio in quattro Stati ‘in bilico’ fondamentali per le elezioni: in Virginia ha 13 punti di margine, in Colorado 14, in North Carolina nove punti e in Florida cinque punti.

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