Vaticano prepara un documento per attuare l’appello del Papa per migranti

Vaticano prepara un documento per attuare l’appello del Papa per migranti
1 ottobre 2015

di Giuseppe Novelli

Il Vaticano prepara un documento per dare concreto seguito all’appello del Papa “alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa” ad accogliere i profughi in arrivo nel vecchio continente. Lo rende reso noto nel corso di un incontro il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del pontificio consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti, presentando oggi in Vaticano il messaggio di Francesco per la prossima giornata mondiale del migrante e del rifugiato (17 gennaio 2016). “Stiamo lavorando ad un documento che tocca tutte le conferenze episcopali”, afferma il card. Vegliò, “insieme alla Segreteria di Stato perché è un documento che avrà aspetti che riguardano le autorità civili” e che “cerca di dare soluzione pratica e concreta a quello che il Santo Padre ha chiesto: se lo chiede a tutte le famiglie, tanto più a noi sacerdoti. Non dico di prendere nella mia casa una famiglia, ma si possono sensibilizzarele parrocchie, attraverso i vescovi e i direttori dei centri di accoglienza, per fare in modo che questo desiderio del Santo Padre divenga concreto”.

Vegliò esprime grande “ammirazione” per l’appello del Papa, perché “è più facile parlare dei problemi che dare soluzioni, a volte si parla, si parla…” e invece Francesco ha dato “concretezza” e se tutte le parrocchie d’Europa prendessero un profugo sarebbero accolti “seicentomila” persone. “In prossimità del Giubileo della misericordia”, il Pontefice aveva rivolto un appello, ad un Angelus dello scorso sei settembre, “alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa a esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi”. E ancora: mons. Joseph Kalathiparambil, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio sottolinea che “non possiamo non ricordare l’appello del Papa durante l’Angelus di domenica 6 settembre quando ha chiesto di accogliere i rifugiati nelle comunità ecclesiali. A questo invito molti stanno già dando risposte concrete e generose”.

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Alcune cifre. L’anno scorso i migranti accolti in strutture religiose italiane erano diecimila, “quest’anno sono già diventate 22.000: una persona su 4 che è stata accolta in Italia è stata accolta in una struttura religiosa, in un anno sono già raddoppiate”, fa sapere mons. Giancarlo Perego, direttore della fondazione Migrantes della Cei. A pochi giorni dall’appello del Papa per accogliere nelle parrocchie e nei conventi d’Europa una famiglia di profughi, ad un angelus dello scorso sei settembre, “già altre 2.500 persone sono state accolte in parrocchie, e centinaia di parrocchie hanno dato disponibilità”, riprende Vegliò. Nei centri di accoglienza Cara, per fare un raffronto, ci sono fino a diecimila persone in 10 centri, mentre la Chiesa assiste “una decina di persona in ogni struttura: è una scelta di accoglienza diffusa”. In Europa, dice invece, Perego, ci sono 120mila parrocchie, di cui 37mila senza parroco, in Italia 27mila parrocchie: “è chiaro – osserva – che l’appello del Papa è a una comunità, non a un singolo parroco”. Suor Elisabetta Flick, della Unione italiana superiori generali, accenna ad un progetto ad Agrigento: “Il progetto – spiega – parte da domani, e prevede, su richiesta del cardinale Franco Montenegro, due equipe di suore africane, tra cui eritree e congolesi, cha andranno in Sicilia, e lavoreranno sul campo per favorire la comunicazione tra i profughi e la cittadinanza, mettere in contatto e consentire l’integrazione con il tessuto sociale”.

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