Forza Italia chiude bottega: “Non ci sono soldi. Via tutti i dipendenti”

Forza Italia chiude bottega: “Non ci sono soldi. Via tutti i dipendenti”
16 dicembre 2015

di Carlantonio Solimene

Forza Italia chiude bottega. Almeno per quanto riguarda la struttura del partito, che resterà e resisterà ma dovrà basarsi su un funzionamento più agile e soprattutto sull’apporto volontario di iscritti e militanti. È questo il senso della lunga lettera pubblicata sul sito del partito con il quale l’amministratrice straordinaria di Forza Italia Maria Rosaria Rossi ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento per tutti i dipendenti. “Cari amici – scrive la senatrice azzurra – con profondo rammarico vi comunico di essere stata costretta a dare avvio alla procedura di licenziamento collettivo dei nostri dipendenti, notificandola al ministero del Lavoro e alle rappresentanze sindacali. Questa decisione è diretta conseguenza del d. legge 149/2013 convertito in legge del 21 febbraio 2014 n. 13, che ha abolito il finanziamento pubblico ai partiti ed ha, (art. 10), posto un tetto di 100.000 euro per persona al finanziamento da parte dei privati”. “Abbiamo provato di tutto in questi ultimi dodici mesi per evitarlo. Inutilmente, perchè l’apertura della procedura di licenziamento si è posta come atto dovuto. Potrà essere modificata in futuro soltanto e se, con la collaborazione delle organizzazioni sindacali, si dovessero trovare soluzioni alternative oggi non ipotizzabili”. Di fatto Silvio Berlusconi, che dal 1994 ha sempre sostenuto tutte o quasi le spese del partito azzurro, oggi non può – e forse non vuole – più farlo. Una decisione dovuta anche alla delusione per i mancati contributi che diversi parlamentari non versano al partito nonostante i ripetuti appelli della tesoriera a mettersi in regola.

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“La vita politica di Forza Italia naturalmente continua – conclude la Rossi – perché faremo di necessità virtù. Rilanceremo il nostro Movimento che deve diventare flessibile, modulabile e quindi sostenibile. Daremo vita a un utilizzo innovativo ed efficace di tutti i mezzi di comunicazione e per le funzioni organizzative ci avvarremo dell’aiuto volontario di tutti voi, dell’impegno generoso di tanti militanti e dei gruppi parlamentari”. A rischiare il posto sarebbero 81 dipendenti. Secondo l’ultimo bilancio disponibile, quello chiuso al 31 dicembre 2014, i lavoratori di FI, in realtà, sarebbero 86, tutti in cig dal primo marzo scorso e 37 a zero ore, ma cinque non vanno contemplati: si tratta di un “dirigente” e 4 “dipendenti” in aspettativa per cariche politiche. Secondo il bilancio, il personale peserebbe sui conti quasi 6 milioni di euro anche se negli scorsi mesi la Rossi aveva parlato di una serie di provvedimenti “drastici” che avevano già ridotto gli esborsi da 484mila euro mensili a circa un terzo. Nello scorso settembre, peraltro, si era già proceduto al licenziamento definitivo di altri 40 dipendenti provenienti dall’ormai ex Popolo delle Libertà. In pratica, tutti quelli che non erano stati riassorbiti nella rinata Fi. In quanto alla sede di piazza San Lorenzo in Lucina, già da tempo è noto che dovrebbe essere abbandonata definitivamente in coincidenza con la fine dell’anno. Gli uffici del partito si trasferiranno a palazzo Grazioli, abitazione romana di Silvio Berlusconi.

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