Quando viene meno il rispetto dell’elettore

25 marzo 2016

Cambi di casacca, porte girevoli, ingressi, arrivi a sorpresa. Questa è la forza della politica ‘nostrana’ di oggi, dei suoi uomini che la compongono. In passato vi era almeno una dignità etica-morale-politica che non veniva oltrepassata se non di rado ed in casi eccezionali. Vi era quel senso di legame di appartenenza al partito in cui si militava nato dall’ideologia e dalle tante battaglie condotte, al rispetto dell’elettore che lo aveva votato ed al credere che il ruolo da svolgere era esclusivamente per migliorare la qualità della vita della collettività. Oggi si è perso tutto. Oggi si guarda esclusivamente al proprio interesse personale, a quella ambizione di accaparrarsi il più possibile fette di potere accasandosi a secondo la convenienza con quello o con quell’altro partito. Certo il Pd oggi rappresenta il potere politico-economico e quindi tutti corrono alla corte di Renzi che, turandosi il naso (di andreottiana memoria), accoglie tutti al solo scopo di accrescere il proprio consenso. Tanto da dove viene e da chi poco interessa. L’importante è che i soggetti neo arrivati portino vagonate di consenso. Quindi non c’è da meravigliarsi che 10 deputati all’Assemblea regionale siciliana hanno fatto la transumanza nel Pd arrivando anche da partiti lontani e diametralmente opposti portando il gruppo parlamentare da 14 a 24. E sino alla fine della legislatura, con l’avvicinarsi delle elezioni, sicuramente ne arriveranno ancora degli altri. Attratti magari dall’illusione che è più semplice essere rieletti nel Pd, o in liste collegate e create ad hoc per far spazio ai nuovi arrivi, che in altri partiti. L’importante è portare con se una buona dose di elettori. Insomma quei pacchetti di voti che i ‘veri’ rappresentanti della sinistra, o centrosinistra, dal Dopoguerra ai giorni nostri hanno sempre combattuto dicendo che erano voti non graditi perché di dubbia provenienza. Oggi per il Pd di Renzi, a parte l’evento del gruppo Genovese – costretto ad andarsene -, le porte sono aperte a tutti quei deputati regionali, e quindi alla loro piramide territoriale costituita da consiglieri comunali e ‘uomini’ che sono nominati nei vari posti di sottogoverno locali, pronti a scongiurare una perdita del loro potere personale. Le iscrizioni sono aperte, sotto a chi tocca. MRD

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