“Vogliamo essere chiamate ‘senatrici’ e non ‘senatore'”. In 76 scrivono a La Russa

16 dicembre 2023

Ignazio La Russa

Durante una seduta della Terza Commissione del Senato italiano, la senatrice Avs Aurora Floridia ha sollevato una questione rilevante: il mancato utilizzo del linguaggio di genere all’interno dell’ambito istituzionale. Floridia ha evidenziato un episodio in cui, insieme ad altre colleghe, è stata chiamata ‘senatore’ anziché ‘senatrice’, nonostante avesse chiaramente espresso la sua preferenza per il riconoscimento al femminile.

Questo episodio ha spinto la senatrice, supportata da un gruppo di 76 parlamentari di varie fazioni politiche, a scrivere una lettera al presidente del Senato, Ignazio La Russa. La richiesta principale è quella di garantire che il linguaggio di genere venga rispettato durante i lavori in Aula e nelle Commissioni, permettendo a ogni senatrice di essere chiamata correttamente al femminile, come ‘senatrice’. Floridia ha sottolineato che questo va oltre una semplice questione di forma linguistica, poiché il linguaggio utilizzato può trasmettere valori culturali e influenzare stereotipi e giudizi.

L’obiettivo è quello di far comprendere che il riconoscimento del genere grammaticale femminile è una parte essenziale nella lotta per l’emancipazione femminile. Nella lettera inviata al presidente del Senato si fa riferimento alle raccomandazioni dell’Accademia della Crusca, che da anni suggerisce l’uso del genere grammaticale femminile per ruoli istituzionali. Si sottolinea anche come il linguaggio di genere sia fondamentale nella lotta contro la violenza sulle donne. Questa iniziativa cerca di portare il Senato verso una posizione più attuale e progressista, abbracciando un linguaggio che rispecchi l’uguaglianza di genere e sostenga la parità in ambito istituzionale.

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