Riforma processo matrimoniale, cause nullità gratis. Fedeli abbienti paghino per poveri

Riforma processo matrimoniale, cause nullità gratis. Fedeli abbienti paghino per poveri
11 dicembre 2015

Papa Francesco chiarisce, con rescritto firmato lo scorso sette dicembre e pubblicato oggi, che le leggi di riforma del processo matrimoniale che egli stesso ha promulgato di recente “abrogano o derogano ogni legge o norma contraria finora vigente, generale, particolare o speciale, eventualmente anche approvata in forma specifica – come ad esempio il Motu Proprio Qua cura, dato dal mio Antecessore Pio XI in tempi ben diversi dai presenti”. La nuova normativa di Papa Francesco ha tra l’altro attribuito al vescovo diocesano la responsabilità di essere lui stesso il giudice competente a pronunciare la sentenza sulle nullità matrimoniali. Dal 1940, invece, con l`emanazione da parte della Congregazione dei Sacramenti delle norme per mandare ad esecuzione il Motu proprio Qua cura del 1938 la potestà di giudicare tali cause viene esercitata dai tribunali ecclesiastici regionali. La normativa bergogliana sulle cause per la dichiarazione di nullità del matrimonio è stata promulgata lo scorso 15 agosto e pubblicata lo scorso otto settembre, a pochi giorni dall’apertura del sinodo ordinario sulla famiglia, ed è entrata in vigore l’otto dicembre, giorno di avvio del Giubileo della misericordia, sotto forma di Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus e (per le Chiese orientali) di Motu Proprio Mitis et misericors Iesus. Inoltre, il Papa stabilisce che la Rota Romana “giudichi le cause secondo la gratuità evangelica, cioè con patrocinio ex officio, salvo l`obbligo morale per i fedeli abbienti di versare un`oblazione di giustizia a favore delle cause dei poveri”.

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