La dittatura di Di Maio: “Traditori saranno puniti. Per chi non paga c’è il tribunale”

La dittatura di Di Maio: “Traditori saranno puniti. Per chi non paga c’è il tribunale”
9 febbraio 2016

“Se non pagano la sanzione li portiamo direttamente in tribunale”. Lo afferma, in un’intervista al Corriere della Sera, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5s), che difende così l’idea di una “multa” da 150 mila euro pensata da Gianroberto Casaleggio per gli amministratori comunali a Roma che dovessero tradire il Movimento. “I nostri deputati europei hanno firmato per 200mila e non è mai stata esercitata. Nel nostro regolamento interno già esiste”, aggiunge, spiegando che “è anche un deterrente, ma gli eurodeputati sono stati bravissimi, non è stato necessario applicarla”. “Rientra nella categoria degli ‘atti pattizi’, un patto tra privati”, continua Di Maio, ribadendo che “chi si candida a Roma con noi firmerà questo atto, si impegna legalmente sottoscrivendolo, se disattende, come ho già detto, lo portiamo in tribunale. Quando si cambia casacca non si danneggia il Movimento, ma soprattutto gli elettori”. “Bisogna rispettare il vincolo di mandato, non ne possiamo più di questi eletti da noi che poi passano al Pd. Ora basta” perchè, conclude Di Maio, “è legittimo cambiare idea, ma a quel punto ti rimetti in gioco, ti fai rieleggere”. La decisione è stata criticata dagli esponenti del Pd. “Sono linguaggi e strumenti ridicoli, che denotano una cultura fascista. Per questo serve subito una nuova legge sui partiti”, ha detto la senatrice Francesa Puglisi, della segreteria nazionale del Partito Democratico. Per Alessia Rotta, responsabile comunicazione del Pd, “i fatti parlano di un partito teleguidato dalla Casaleggio & associati, che adesso intende anche mettere sotto controllo la vita delle amministrazioni. Dal Direttorio siamo passati al ‘dittatorio’ composto da volenterosi galoppini dell’utilizzatore finale Casaleggio”. “Il Movimento 5 Stelle è guidato da una figura opaca che vorrebbe governare l’Italia da un ufficio a Milano, con regole che ricordano periodi neri della storia, non solo italiana. Mi aspetto, a breve, olio di ricino e manganelli”, ha detto il senatore Stefano Esposito.

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