Politeama, podio russo con Titov per due concerti Oss

29 maggio 2014

Podio russo per il prossimo concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana in programma al Politeama Garibaldi venerdì 30 maggio alle ore 21.15 e sabato 31 maggio alle ore 17.30: Alexander Titov – uno dei principali direttori della Russia e assistente di Alexander Titov – sarà a Palermo per dirigere la Sinfonica nell’esecuzione di brani di Sostakovic, Prokofev e Mjaskovkij; ospite il Coro di voci bianche del Conservatorio V. Bellini di Palermo, diretto da Antonio Sottile. I brani di Prokofev e di Mjaskovskij sono due prime assolute per la città di Palermo. In apertura di serata, l’Ouverture Festiva op. 96 che Sostakovic compose nel 1947 per celebrare il trentesimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre. Il brano venne eseguito però solo 7 anni dopo, al Bolscoj di Mosca sotto la direzione di Aleksandr Melik-Pashajev, in occasione del trentasettesimo anniversario.

Fu l’amico Mjaskovskij a informare Prokofev dell’ottima accoglienza, da parte del pubblico, del suo Focolare invernale – in ascolto al Politeama come secondo brano -alla prima esecuzione avvenuta il 19 dicembre 1950 a Mosca nella Sala Grande del Conservatorio Mjakovskij. Il successo fu tale che il compositore ricevette il premio Stalin di secondo grado che fu una forma di riabilitazione temporanea nell’ambiente culturale sovietico, dopo l’ostracismo che aveva colpito la sua musica. La Sinfonia n.27 in do minore op.85 di Mjaskovskij conclude il concerto della Sinfonica. Pur essendo stato, tra il 1920 e il 1940, uno dei compositori più importanti all’interno del panorama musicale sovietico, Mjaskovskij, nell’ultimo decennio della sua vita, forse anche a causa della sua amicizia con Prokofev inviso al regime stalinista, fu progressivamente posto ai margini dalle autorità ufficiali che il 10 febbraio 1948 sferrarono un duro attacco contro i compositori sovietici. Alcuni studiosi ritengono che la Sinfonia n. 27, composta nel 1949, sia una risposta a questo duro attacco soprattutto per la presenza, piuttosto insolita nel Finale, di una marcia che appare come una parodia della musica propagandata dal regime.

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