Cariche e lacrimogeni contro gilet gialli, circa 700 arresti

Cariche e lacrimogeni contro gilet gialli, circa 700 arresti
8 dicembre 2018

La quarta giornata di proteste dei ‘gilet gialli’ in Francia si sta svolgendo in un ambiente di relativa calma, ma ha gia’ provocato qualche tensione non solo sugli Champs-Elysees: cariche della polizia e il lancio di gas lacrimogeni. La tensione comunque sta via via aumentando. Ci sono inoltre numerose azioni di blocco e interruzioni sulle autostrade in tutto il Paese, compresi ai due principali valichi di frontiera con la Spagna ad entrambe le estremita’ dei Pirenei. Il segretario di Stato Laurent Nunez ha aggiunto che ci sono stati 700 arresti, di cui 575 a Parigi. Sono invece 31 mila le persone scese in strada per protestare contro il carocarburante del governo, di cui 8 mila a Parigi. Sabato scorso, alla stessa ora, nelle piazze c’erano 36 mila persone.

Di buon mattino, la polizia ha lanciato lacrimogeni e ha fatto cariche contro una folla ai margini degli Champs-E’lyse’es. Intorno 10:25, la polizia ha sparato diverse bombole di gas lacrimogeni contro i manifestanti in una strada perpendicolare al famoso viale, vicino all’Arco di Trionfo. Quasi un’ora dopo, la polizia antisommossa ha sparato gas lacrimogeni per disperdere decine di “gilet gialli” che cercavano di penetrare lungo un altro viale adiacente agli Champs Elysees. Poco prima delle 11.00, diverse decine di manifestanti hanno anche fermato la circolazione lungo la tangenziale di Parigi, vicino a Porte Maillot, per qualche minuto, ma sono stati rapidamente dispersi dalla polizia antisommossa. Alcuni hanno risposto lanciando proiettili e petardi. Queste azioni riflettono l’indicazione delle autorita’ alle forze di sicurezza: intervenire subito per contenere le concentrazioni ed evitare che degenerino in scene di guerriglia urbana come avvenuto una settimana fa.

Nell’ambito di questa strategia, gli agenti hanno fatto centinaia di arresti preventivi. Il governo del resto e’ determinato a non lasciarsi sfuggire di mano la situazione, preoccupato che tra i manifestanti possano nascondersi facinorosi e persone armate. Il premier Edouard Philippe e’ apparso a meta’ mattinata dinanzi al giornalisti, per fornire qualche aggiornamento sulla situazione, al termine di un incontro con gli uomini della sicurezza del Ministero dell’Interno e il ministro, Christophe Castaner. All’alba le forze dell’ordine avevano anche condotto numerosi controlli ai pedaggi di accesso autostradale a Parigi e fermato persone con maschere antigas, biglie e altri oggetti contundenti. La gran parte dei punti di interesse turistico sono stati transennati e non e’ possibile accedervi (per esempio, alla Tour Eiffel, a Place de la Concorde, all’Opera) e diverse aree ‘sensibili’ di Parigi sono stati chiuse. A Rue de Rivoli, vicino a Place de la Concorde, i negozi sono chiusi. Nonostante tutto, c’e’ comunque qualche turista che si aggira per le strade. Le Figaro ha fotografato una famiglia italiana di Verona: “Non abbiamo paura, non sembra cosi’ terribile. Siamo solo seccati che tutte le metropolitane siano chiuse: non e’ facile visitare qualcosa”.

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