Sicurezza sul lavoro, arriva il badge digitale nei cantieri. Il governo raddoppia le sanzioni
Il Consiglio dei ministri approva un decreto che tra le altre cose mette in soffitta l’alternanza scuola-lavoro nelle attività ad alto rischio.
Il governo stringe sulla sicurezza nei cantieri: il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un decreto-legge che introduce misure stringenti per contrastare la piaga delle morti sul lavoro. Al centro del provvedimento, il badge digitale di cantiere obbligatorio per tutte le imprese in appalto e subappalto, pubbliche e private, e un giro di vite sulle sanzioni che vengono raddoppiate fino a toccare i 12mila euro. Un pacchetto di interventi del valore di 900 milioni di euro a regime che punta su prevenzione, controlli e formazione per mettere un freno a una tragedia che conta una vittima ogni otto ore.
La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha illustrato il provvedimento con un messaggio chiaro: “Mettiamo in sicurezza il futuro”. Il decreto, frutto di mesi di confronto con le parti sociali, rappresenta una risposta concreta alle richieste trasversali di sindacati e associazioni datoriali. L’introduzione del badge digitale risponde a un’esigenza sentita da tutto il mondo del lavoro e marca una svolta nell’approccio ai controlli nei cantieri.
Il dispositivo elettronico, già in fase di sperimentazione dall’estate scorsa nell’area metropolitana di Roma e attivato anche nei cantieri della ricostruzione post sisma e in alcune zone dell’Emilia Romagna, è dotato di un codice univoco anticontraffazione. La tessera di riconoscimento permetterà di rilevare automaticamente le presenze nei cantieri e di verificare in tempo reale il rispetto delle norme di sicurezza e la regolarità contributiva. Un sistema di tracciamento che dovrebbe rendere più difficile aggirare le regole e garantire maggiore trasparenza.
Sul fronte sanzionatorio, il decreto segna un cambio di passo netto. Le multe vengono portate fino a 12mila euro, contro l’attuale 10% della commessa. Un inasprimento pensato per avere un effetto deterrente più incisivo sulle imprese che non rispettano le norme. Parallelamente, il provvedimento prevede incentivi per le aziende virtuose, seguendo la logica del bastone e della carota.
Badge e ispettori: il piano per rafforzare i controlli
Per rendere efficaci le nuove misure, il decreto stanzia risorse significative per potenziare l’apparato ispettivo. L’Ispettorato del Lavoro vedrà aumentare il proprio organico di 300 funzionari e 8 dirigenti. Non solo: il contingente del nucleo dei carabinieri dedicato ai controlli sul lavoro crescerà di ulteriori 100 unità tra militari e ufficiali, per coordinare al meglio le attività ispettive sul territorio.
Una mossa che punta a intensificare la presenza delle autorità nei cantieri e nelle aziende. Il provvedimento prevede inoltre la stabilizzazione di 94 unità di personale sanitario dell’Inail, tra medici e infermieri. Un rafforzamento delle strutture di vigilanza e prevenzione che dovrebbe consentire un monitoraggio più capillare delle condizioni di lavoro e un intervento più tempestivo nelle situazioni a rischio.
Giovani e formazione: stop all’alternanza nelle attività ad alto rischio
La tutela dei giovani rappresenta uno dei pilastri del decreto. Le convenzioni tra scuole e imprese non potranno più prevedere attività di alternanza scuola-lavoro in lavorazioni ad elevato rischio per gli studenti. Una stretta arrivata dopo i tragici incidenti che hanno coinvolto studenti in stage formativi. “La formazione scuola-lavoro deve rappresentare un’occasione di crescita, non di rischio”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
L’Inail avrà il compito di promuovere campagne informative e progetti educativi nelle scuole, con particolare attenzione alla diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro nell’ambito dell’educazione civica. L’obiettivo dichiarato dalla ministra Calderone è creare “una consapevolezza complessiva” della sicurezza, partendo dai banchi di scuola. Il decreto istituisce anche un fondo per borse di studio destinate agli orfani delle vittime di incidenti sul lavoro o malattie professionali.
Le borse, dell’importo annuale tra 3mila e 7mila euro, accompagneranno questi giovani nella scelta del loro percorso formativo. “Una cosa a cui teniamo moltissimo”, ha evidenziato la ministra, sottolineando la dimensione sociale del provvedimento. Il pacchetto di misure arriva in un momento in cui l’Anmil registra una vittima sul lavoro ogni otto ore, un dato che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha recentemente definito “tragicamente alto”.
Il decreto si propone come strumento normativo complessivo per invertire questa tendenza, agendo su tre fronti: prevenzione, controlli più serrati e formazione a tutti i livelli. Con un impatto economico stimato di 900 milioni di euro a regime, il provvedimento segna una delle più significative iniziative degli ultimi anni sul tema della sicurezza sul lavoro.
