A Tokyo il cafè dei robot inclusivi, guidati da persone disabili

21 agosto 2021

A Tokyo, il Cafe Dawn, è un locale gestito quasi completamente dagli OriHime, dei robot progettati all’Ory Lab in Giappone. Siamo arrivati all’era della macchina che lavora al posto dell’uomo? Tutto il contrario: i robot sono gestiti da remoto da persone con disabilità. Un modo per farli lavorare e sentire parte della comunità. Il Cafè Dawn doveva aprire nel 2020 in coincidenza con le Paralimpiadi di Tokyo. Alla fine, con la pandemia e lo slittamento della manifestazione, è stato aperto questa estate prima dell’inizio dei Giochi.

Qui i robot servono al tavolo, mostrano il menu e fanno anche da barman. A gestirli da remoto, anche a centinaia di chilometri di distanze, sono persone con disabilità motorie o psichiche. Michi Mai, è un operatore di robot. Nonostante lo sfondo, lavora da casa a Hiroshima, 800 chilometri da Tokyo, dove per una disabilità motoria è costretto a vivere. “Fin quando sarò vivo voglio essere utile e restituire qualcosa alla comunità attraverso il mio impiego con un lavoro Sono felice di far parte della società”, ha spiegato.

Gli operatori reali lavorano e si sentono meno soli avendo la possibilità di interagire coi clienti attraverso gli OriHime. “E’ un bar dove queste persone possono sentirsi incluse nella società. E’ diverso dal concetto dell’intelligenza artificiale che prende ogni decisione e gestisce tutto”, ha spiegato, Kentaro Yoshifuji, fondatore dell’Ory Lab che progetta i robot. Anche lui, come molti operatori del Dawn, ha avuto dei problemi di salute durante l’infanzia che lo hanno costretto a casa. Da qui l’idea di creare un progetto inclusivo per le persone con disabilità.

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