Alla scoperta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

2 novembre 2017

“Maiella, Gran Sasso, Corno Grande, Silente, Serra di Celano, Velino e tutto l’Appennino centrale”. Con i 130 mila ettari di territorio, tra parco vero e proprio e area di protezione, il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è una delle perle della natura appenninica ma non solo. Conosciuto come la Yellowstone d’Italia, il parco, che ha appena compiuto 95 anni, è fondamentale per la conservazione di alcune tra le specie faunistiche italiane più importanti, quali il lupo, il camoscio d’Abruzzo e soprattutto l’orso bruno marsicano, come spiega il presidente Antonio Carrara. “Il Parco d’Abruzzo, è un parco vero, nel senso che è un parco che si misura quotidianamente con la tutela di habitat e di specie tutelate a livello europeo”. Il Parco è un modello di convivenza tra uomini e animali anche grazie alle politiche di indennizzi per i danni provocati da orsi e lupi alle attività umane. “Questo modello si è creato in oltre 95 anni di storia, è stato il frutto di mediazioni successive, di conflitti anche aspri, ma la conclusione è che su questo territorio come dimostra la presenza di grandi carnivori, evidentemente il Parco è stato in grado di costruire sia pure entro aspre conflittualità un rapporto con le comunità locali”.

Guardia parco, forestali carabinieri e volontari ogni giorno vigilano sulla salute degli animali e per garantire loro la possibilità di vivere liberi, come racconta Anna Grassi una guardiaparco del servizio sorveglianza. “Noi abbiamo segnalazioni di predazioni da parte di fauna selvatica sugli animali domestici, più frequente nel periodo estivo con gli animali all’alpeggio”. E’ molto facile incontrare nei Comuni del parco cervi, cinghiali, volpi, lupi e anche orsi. L’importante è non avvicinarsi e non dare loro da mangiare, come conferma il Renato Di Cola responsabile della sicurezza del Parco. “Negli ultimi tempi in particolare assistiamo al fenomeno di animali che si avvicinano sempre di più ai centri abitati. Comunque non c’è nessun problema e nessun rischio per gli amanti del Parco e della natura, possono stare assolutamente tranquilli”.

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