Alluvione nelle Marche: 11 morti e 3 dispersi. Draghi: “Dati in evoluzione”

Alluvione nelle Marche: 11 morti e 3 dispersi. Draghi: “Dati in evoluzione”
16 settembre 2022

Il bilancio è in continua evoluzione, le ultime cifre arrivano dalla prefettura di Ancona: sono 11 al momento le vittime dell’alluvione che ha colpito le Marche e sono state tutte identificate, sottolineando che ci sono ancora 2 persone disperse. A quanto risulta, sarebbero due minorenni e la mamma di uno dei due. “Il centro di coordinamento del soccorso – afferma la prefettura – continua ad essere costantemente convocato presso la sala operativa unificata della regione Marche in raccordo e con il coordinamento della Protezione Civile”. Secondo fonti dei soccorritori, la decima vittima che si è aggiunta all’elenco è un 80enne di Rosora (Ancona), il cui cadavere è stato ripescato nel pomeriggio nel fiume Esino, nei pressi di un ponte in località Angeli di Rosora. L’anziano sarebbe scivolato ed è caduto nel fiume stamane. E’ intanto arrivata l’identificazione per uno dei dispersi (che scendono così a 3): si tratta della 17enne Noemi Bartolucci, 17 anni, il cui corpo è stato rintracciato a qualche chilometro di distanza dal luogo in cui era stata trascinata via dalla forza dell’acqua a Barbara, mentre tentava di mettersi in salvo insieme alla madre e al fratello a bordo di due auto.

Ad identificare la salma è stato proprio il fratello 23enne, mentre la madre Brunella Chiù, 56 anni, risulta ancora dispersa. E tra i dispersi restano Mattia, 8 anni, strappato dalle braccia dela madre mentre stavano fuggendo dopo avere abbandonato l’auto a Castelleone di Suasa, e un altro uomo di Arcevia. “E’ un disastro. Faremo tutto il possibile”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, in visita a Pianello di Ostra, in provincia di Ancona, dopo l’ondata di maltempo che ha colpito le Marche. “Faremo tutto il necessario – ha continuato -. Vi abbracciamo tutti, vi siamo vicini e contate su di noi”. “Certo che c’è un problema idrogeologico”, ha detto Draghi. “Quanto successo oggi dimostra come la lotta al cambiamento climatico sia fondamentale”, ha affermato il premier, incontrando i giornalisti. “Ci sono stati momenti di terrore, con quantitativi di acqua veramente straordinari”. Così il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio dopo la riunione in prefettura ad Ancona alla quale hanno partecipato anche i vertici dei vigili del fuoco, il capo dipartimento Laura Lega e il capo del corpo Giorgio Parisi. “E’ piovuto in qualche ora un terzo di quello che normalmente piove in queste zone in un anno – aggiunge – e in alcune zone ha piovuto il doppio di quello che piove in estate. E stato un quantitativo di acqua che si è riversato sui territori in maniera repentina portando scompiglio e morte”.

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Sono 150 le persone sfollate, rende noto la Prefettura di Ancona in una nota, spiegando che “la maggior parte di queste persone si trova nel comune di Senigallia, ma il numero è in crescita”. “Al riguardo – si legge nel comunicato – sono stati predisposti dalle forze di polizia dedicati servizi di prevenzione e controllo sugli immobili evacuati”. In esame anche altre possibili evacuazioni. Sono almeno centottanta i vigili del fuoco al lavoro nella zona del nubifragio che ha colpito la regione: sono state salvate nella notte decine di persone rifugiatesi sui tetti delle abitazioni e sugli alberi, spiega il Corpo dei vigili del fuoco. Più di centocinquanta gli interventi che sono stati effettuati. Intanto arrivano i messaggi di solidarietà da tutta Italia. “Ho ricevuto le chiamate del capo dello Stato, Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Mario Draghi”, riferisce il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

“Il nostro pensiero è rivolto con angoscia ai nostri concittadini delle Marche, colpiti dall’evento luttuoso di ieri”, ha detto il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Oltre alle vittime, ci sono danni al momento incalcolabili. Il fiume Misa, in piena per le violenti piogge di questa notte, ha anche rotto le balaustre in pietra del ponte Garibaldi nel centro storico di Senigallia. Nel cuore della cittadina della Marche sono visibili i danni procurati dai detriti, rami e fango, trascinati dal torrente. Molti cittadini sono all’opera per svuotare cantine e negozi allagati. Testimoni riferiscono di non avere mai visto “una cosa del genere”. Le zone più colpite sono state l’Anconetano, in particolare l’area di Senigallia e i territori attraversati dal fiume Misa che è esondato in diversi punti allagando strade con fango e detriti e costringendo i cittadini a mettersi in salvo sugli alberi o sui tetti delle macchine, e l’Alto Pesarese. E’ in queste aree che si trovano i comuni più colpiti, quelli dove si registra il maggior numero di morti: Ostra, Trecastelli, a Barbara e Bettolelle. A Senigallia il Misa ha rotto gli argini sommergendo le strade del centro cittadino. Sono stati oltre 400 gli interventi dei vigili del fuoco. “Tante persone si sono rifugiate sugli alberi o sui tetti delle macchine per salvarsi dal nubifragio”, ha riferito l’assessore regionale Filippo Saltamartini.

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Intanto monta la polemica sul mancato allarme. “I bollettini sono pubblicati, c’è un tema di allertamento. E’ abbastanza evidente che l’evento, per come si è manifestato, è stato molto peggiore di quello che era stato previsto” ha spiegato al proposito il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse stata data una allerta meteo. “Ora dobbiamo concentrarci sulle cose da fare adesso – ha aggiunto – Il tema dell’allertamento sarà da approfondire ma è un dato di fatto che l’evento è stato molto maggiore di quello che era stato inizialmente previsto”. Nel frattempo sale la rabbia dei sindaci della zona: “É avvenuto tutto in poco tempo e senza alcuna allerta particolare. Era prevista solo pioggia invece in poco più di mezz’ora sono caduti 300 ml di acqua, più di 3 quintali a metro quadro, una cosa inimmaginabile”, denuncia il primo cittadino di Cantiano Alessandro Piccini. E’ stata una tempesta perfetta, come confermato dal capo Dipartimento della Protezione Civile che si è subito recato ad Ancona dove ha avuto una riunione operativa con il prefetto Darco Pellos, il presidente della Regione Francesco Acquaroli e i sindaci dei comuni più colpiti.

Frattanto, continuano le ricerche dei due dispersi nell’alluvione che si è abbattuta la notte scorsa sulle province di Ancona e Pesaro-Urbino. Particolarmente difficile la situazione nel paese di Cantiano, dove le strade si sono letteralmente trasformate in fiumi di fango. A Senigallia il fiume Misa è esondato invadendo le strade. La popolazione è stata invitata a rimanere nelle proprie case.

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