Ambiente, viaggio nel paradiso italiano degli uccelli migratori

Ambiente, viaggio nel paradiso italiano degli uccelli migratori
7 giugno 2016

In Italia gli uccelli sono le principali vittime del bracconaggio. Ogni anno a milioni vengono uccisi da doppiette, trappole e reti. Lo ricorda il Wwf in occasione della giornata mondiale dell’ambiente, sottolineando il ruolo fondamentale svolto dalle zone umide costiere per la vita degli uccelli migratori. Ne spiega le ragioni Fabio Cianchi, coordinatore delle Oasi Wwf della provincia di Grosseto: “Quando loro affrontano questi viaggi lunghissimi, dal Sudafrica, dal Centrafrica per andare in Nord Europa o viceversa, hanno bisogno di luoghi come questo per riposarsi, mangiare, riprendere le forze e ripartire”. Qui siamo nell’oasi Wwf del lago di Burano, a Capalbio, la prima in Italia, nata quasi 50 anni fa grazie alla lungimiranza dell’associazione ambientalista e dei proprietari dell’area. Questa riserva naturale rappresenta l’ultimo tratto integro di palude costiera nell’Italia continentale, ma non solo: “Qui – spiega ancora Cianchi – non si parla solo della palude costiera, che già di per sè è una cosa fondamentale, ma anche del sistema duna, quindi spiaggia, duna e zona umida, dove possiamo trovare la più alta biodiversità di tutto il Mediterraneo”. “Per quanto riguarda le zone umide – prosegue il coordinatore delle oasi Wwf del Grossetano – considerate che fino al secolo scorso l’87% delle zone umide italiane sono state bonificate e prosciugate, quindi quelle poche rimaste come l’oasi di Burano consentono proprio la conservazione della grande biodiversità di tantissimi uccelli, di decine di migliaia di uccelli che frequentano l’area”. Un luogo prezioso, ma anche di una bellezza commovente.

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