“Amma faticà”: la filosofia di Antonio Conte alla vigilia di Napoli-Genoa
Antonio Conte
“Amma faticà”. Tre parole che racchiudono l’essenza del credo di Antonio Conte, un mantra che dal giorno della sua presentazione a Palazzo Reale non ha mai smesso di risuonare. Oggi, alla vigilia di Napoli-Genoa, terz’ultima giornata di campionato e crocevia decisivo verso lo scudetto, il tecnico salentino ribadisce con forza il suo messaggio: “Mancano tre partite, il lavoro non è finito. Dobbiamo continuare, cercare di finire quello che abbiamo iniziato. Amma faticà, quindi continuiamo a lavorare in maniera seria come fatto finora”.
Conte e la città di Napoli
Conte è un allenatore che vive la città, ne respira l’aria e ne ascolta i battiti. Questa settimana, pur essendo stato più a casa per vari motivi, ha avuto modo di frequentare Napoli e di percepire la responsabilità dei tifosi. “Il tifoso sogna qualcosa di importante, ma sto trovando grande maturità”, confessa. “Persone che mi dicono ‘grazie’, e questo è il massimo riconoscimento per il lavoro che stiamo facendo”.
Le condizioni della squadra e l’importanza dei singoli
Sul fronte campo, Conte fa il punto sulle condizioni fisiche dei suoi giocatori. Stanislav Lobotka, centrocampista imprescindibile per esperienza e qualità, è tornato ad allenarsi con il gruppo e potrebbe essere decisivo contro il Genoa. “Lobotka è importante, ha la maturità per essere un centrocampista molto forte. Non vorrei farne a meno”, ammette l’allenatore.
Per quanto riguarda David Neres, il brasiliano ha ripreso parzialmente ad allenarsi ed è probabile che venga convocato, almeno per sedersi in panchina. Un segnale positivo per il gruppo. Meno rosea la situazione di Buongiorno e Juan Jesus, ancora alle prese con tempi di recupero più lunghi. “Apprezzo tanto questa voglia che hanno tutti di recuperare prima possibile”, aggiunge Conte.
La pressione e la mentalità vincente
Il finale di campionato si avvicina carico di pressioni, ma Conte sa come trasformarla in energia positiva. “La pressione c’è sempre, ma dobbiamo indirizzarla”, spiega. Le prossime due partite saranno giocate in contemporanea, una scelta che potrebbe favorire il Napoli. “Sappiamo che nulla cambierà da quello che accadrà in Torino-Inter. Il Genoa, però, ha dimostrato di saper rendere difficile la vita a tanti. Ha disputato un’ottima partita contro il Milan e verrà a Napoli a giocarsi la gara”.
Conte ricorda l’andata, quando il Napoli sfoderò un primo tempo superbo, per poi soffrire nel secondo. “Ci sono stati secondi tempi dove magari hai sofferto di più, ma è anche questione di percezione. A volte è la paura che ci possano pareggiare. Detto questo, ci sono state partite dove abbiamo cambiato la storia grazie a secondi tempi importanti, penso a Juventus e Inter”.
E poi c’è il tema della crescita del gruppo. “Non siamo partiti come favoriti, ma per dare fastidio. Siamo un gruppo di ragazzi che si è trovato in testa alla classifica per tante giornate. Ora, quando soffriamo, forse ci ricorda l’anno scorso, quando si è sofferto veramente”.
Testa, cuore e gambe: la ricetta del successo
Come arriva il Napoli a queste ultime tre partite? “Da dieci giornate sento dire che questa è la partita decisiva”, sorride Conte. “Prima erano dieci finali, poi sette, poi cinque, ora sono tre. Dobbiamo evidenziare i nostri pregi e limitare i difetti degli avversari. Ci sono due tipi di stress, quello positivo e quello negativo. Noi dobbiamo scegliere il primo”.
Ma cosa ha funzionato di più nel Napoli tra testa, cuore e gambe? “Tutto parte dalla testa”, risponde deciso Conte. “Poi c’è il cuore, quello che ci chiedono i tifosi per sudare la maglia. Infine ci sono le gambe, che vanno allenate. Ma senza la testa, tutto il resto non esiste”. E aggiunge un concetto fondamentale: “Una parola che pian piano si sta perdendo, soprattutto nella crescita dei giovani, è la resilienza. Essere pronti a sopportare la fatica, l’ostacolo, a cercare di superarlo. Spesso, appena arriva l’ostacolo, si molla. Mi piacerebbe che questa parola tornasse a essere centrale”.
Il messaggio ai tifosi
I tifosi, inevitabilmente, gli chiedono di restare. Ma Conte, pragmatico come sempre, taglia corto: “Il tifoso in questo momento non mi chiede se resto o meno. Oltre a dire grazie, mi chiede di vincere lo scudetto. La mia risposta è che ci proveremo con tutte le nostre forze. Tutto il resto è noia”.
Napoli-Genoa sarà una partita difficile, contro un avversario che vorrà fare bella figura. Ma Conte e il suo Napoli sono pronti a combattere fino all’ultimo minuto, con la consapevolezza che solo il lavoro, la testa e il cuore possono portare al traguardo. Perché, come dice lui stesso, “amma faticà“.
