Anche Gentiloni scende in campo: centrosinistra largo e unito

Anche Gentiloni scende in campo: centrosinistra largo e unito
Paolo Gentiloni
16 novembre 2017

Un centro sinistra largo e unito e’ quello che serve all’Italia. Non domani, ma ora. Paolo Gentiloni interviene nel dibattito in corso a sinistra, tra un partito Democratico che cerca di ricucire con i trasfughi di Mdp e portare dentro una alleanza anche Campo Progressista di Giuliano Pisapia. Lo dice, Gentiloni, al termine della seconda giornata di incontri di Piero Fassino, ambasciatore di Renzi presso le forze a sinistra del Pd. L’ultimo segretario dei Democratici di Sinistra vola a Bologna, da Romano Prodi che da tempo, ormai, cerca di facilitare una ricomposizione sul modello Ulivo. Un incontro “positivo”, per Fassino, in ci il Professore “padre dell’Ulivo e del Pd,” ha mostrato di apprezzare l’iniziativa dei dem per una “comune strategia del centrosinistra”. Domani, Fassino continuera’ il giro di incontri e sara’ la volta di Giuliano Pisapia e dei dirigenti di Campo progressista. Nessun incontro, invece, e’ ancora previsto con Mdp. Lo riferiscono fonti del partito di Bersani e D’Alema, a dimostrazione che le possibilita’ di raggiungere una intesa sono ormai ridotte al lumicino. Gentiloni si rende conto delle difficolta’ e, mosso anche dalla preoccupazione di vedere affermarsi quei “nazionalismi che vedono nel loro vicino un nemico” decide di volgere lo sguardo dal libro di Veltroni, presentato all’Auditorium, alle prime pagine dei quotidiani: “Scusate la digressione sulla stretta attualita’”, dice in premessa aggiungendo che si tratta di una digressione “necessaria”. Perche’ “se non portiamo i nostri valori in campo aperto rinunciamo a quello che puo’ essere una forza di sinistra. Che deve aspirare a essere larga, a essere unita e ho molto apprezzato lo sforzo che Veltroni ha fatto per spingere il centro sinistra a stare insieme, a stare uniti. Se pensiamo alla dimensione di questi valori, dobbiamo affrontare insieme, non contro qualcuno, le sfide che abbiamo davanti. Ci serve una sinistra consapevole, competente e capace di prendersi cura della societa’. Ci serve ora”.

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Necessaria questa sinistra lo e’ soprattutto a guardare quel che succede in Europa, con l’affermazione dei partiti di estrema destra, ma anche con un rigurgito fascista nella societa’ che si e’ manifestato anche in una recente manifestazione a Varsavia, in cui sono risuonati slogan antisemiti. Il rischio, infatti, e’ he prevalga la nostalgia dei “piccoli e grandi imperi, questa nostalgia la dobbiamo tenere lontana”, avverte Gentiloni, “non possiamo rifugiarsi al caldo delle nostre biografie”. Le biografie di Veltroni e Gentiloni si incrociano in piu’ parti, a partire dagli anni Settanta quando, gia’ amici, si ritrovarono nella stessa classe, in quarto ginnasio, passando per l’impegno in politica che, dopo gli inizi giovanissimi, li vide governare assieme, Gentiloni ministro delle Comunicazioni e Veltroni sindaco di Roma. A palazzo Chigi c’era proprio Romano Prodi, colui dal quale dipende molto della riuscita dell’operazione “pagina bianca” lanciata da Renzi. Veltroni e’ sicuro che “non tutto quello che abbiamo fatto in questi anni sia da buttare” ma l’obiettivo non deve essere “ricreare quello che c’era. Abbiamo sempre voluto andare avanti. Non esiste una comunita’ politica se non e’ animata da una grande sogno. Dobbiamo recuperare la capacita’ di sentirci comunita’, in tutti i campi, coltivare la memoria, vivere nel presente, non avere paura del futuro”. Niente nostalgia del passato, insomma, soprattutto in un momento in cui, con il crescere di nazionalismi e populismi, “il rischio e’ quello di non ritrovare l’Italia degli anni Settanta, ma quella degli anni Trenta”.

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