Anm-governo, è scontro totale: “Irritati da provvedimenti offensivi”. Orlando: sciopero “atto incomprensibile”

Anm-governo, è scontro totale: “Irritati da provvedimenti offensivi”. Orlando: sciopero “atto incomprensibile”
3 ottobre 2016

corruzione-davigo-510di Antonio Angeli

“La riforma della giustizia così com’è non va bene, non riteniamo che serva a risolvere i problemi, anzi, che li aggravi”, parole dure del presidente dell’Anm Piercamillo Davigo (foto), ieri, durante il confronto con il ministro della Giustizia Andrea Orlando nel corso di “In 1/2h” su RaiTre. E ancora: “Si può discutere” nel caso in cui vi fosse la volontà di rivedere alcune norme. Però “Se si mette il voto di fiducia sul testo così com’è ora – ha detto – è chiaro che passa” con le norme che vorremmo rivedere. E, a proposito dello sciopero delle toghe, Davigo ha spiegato che ad oggi “non è stato ancora proclamato”. Il magistrato ha aggiunto di apprezzare gli “sforzi” del ministro Orlando “ma non basta: noi riteniamo di dover estendere l’interlocuzione al governo nel suo complesso e quindi al presidente del Consiglio dei Ministri”. E alla battuta dell’intervistatrice, Lucia Annunziata: “È uno sciopero contro Renzi?”, ha replicato: “No, non è contro di lui”. La risposta del ministro della Giustizia Orlando (foto home), durante il confronto con il presidente dell’Anm, è arrivata in diretta: “Più che un atto devastante”, lo sciopero dei magistrati “sarebbe per me un atto incomprensibile, poi naturalmente nel nostro Paese lo sciopero è un diritto garantito”. E ancora: “In questo caso lo sciopero sarebbe contro il primo governo che mette mano al tema del personale amministrativo”, ha chiarito il ministro.

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Davigo inoltre ha spiegato che “i magistrati sono profondamente irritati da alcuni provvedimenti che riteniamo offensivi. Quello sulle ferie ci ha infastidito non per il tema in se, ma perché ha dato l’idea ai cittadini che la giustizia non funzioni per le ferie, quando i magistrati italiani sono i più produttivi d’Europa”. E ha aggiunto: “Ancora una volta si fa finta di credere che certi interessi siano corporativi. La prescrizione ai magistrati toglie i processi dal tavolo senza lavorare. Ma noi non vogliamo lavorare meno, vogliamo che venga fatta giustizia. Ci sono uffici che sono sull’orlo della chiusura, per la mancanza di personale, e i cittadini pensano che sia colpa dei magistrati”. E sul referendum costituzionale il magistrato è stato categorico: “L’Associazione Nazionale Magistrati ha deciso di non schierarsi, fino a quando sarò il presidente non posso dire come voto”. All’obiezione della giornalista, secondo la quale alcuni giornali avevano scritto di una propensione di Davigo per il no, il presidente dell’Anm ha risposto: “Io non ho mai detto come voto, non so chi possa averlo scritto”. E ancora: “Quando ho detto al presidente della Repubblica che l’Anm non si sarebbe schierata, fermo restando il diritto costituzionale di ogni magistrato di esprimere la propria opinione – ha proseguito Davigo – mi ha risposto: “Sono molto contento, così siamo in due a poter stare zitti””.

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