Anoressia, “assessore Borsellino ci aiuti”

5 febbraio 2014

Riceviamo e pubblichiamo

Gentile Assessore alla Salute della Regione Siciliana, Lucia Borsellino, chi le scrive è la mamma di Noemi, mia figlia è una ragazza come tanti affetti da anoressia grave estrittiva. Il nostro calvario per la guarigione dal DCA, dura da tanti anni. Per curare mia figlia fuori dalla nostra amata terra, ho dovuto mettere in ginocchio la mia economia familiare, sostenendo viaggi repentini al nord Italia, pagando anche ambulatori privati senza cavare “un ragno dal buco”. Da due mesi, mia figlia è ricoverata in regime residenziale presso una struttura della Valle d’Aosta e sebbene la nostra ASP di Ragusa esce 270 euro al giorno per un piano terapeutico della durata provvisoria di sei mesi, sono costretta a pagare il ticket sui farmaci, le prestazioni sanitarie e gli spuntini obbligatori fuori struttura. Sono chiamata periodicamente nei colloqui tenuti dall’equipe che segue mia figlia, senza ottenere alcun rimborso per le spese che debbo sostenere nei miei viaggi e la Valle d’Aosta non è qui vicino ma a 1800 km di distanza. La mia richiesta si concentra non tanto sull’aiuto economico, ma sulla necessità di ottenere un Centro residenziale per le cure dei DCA, in Sicilia. Questo per garantire ai pazienti ed alle loro famiglie la tranquillità psicologica e meno spese, sia per le stesse che per le ASP Provinciali. Sono a conoscenza che a Palermo insiste il CEDIAL, ma è fornito da solo 6 posti di ricovero residenziale e per lo più in condizioni molto precarie, da quello che ho visto con i miei occhi. Gli altri Centri sono ambulatoriali e non sono d’aiuto proficuo per i casi a rischio, come quello di mia figlia.

Il Disturbo del Comportamento Alimentare, nella nostra regione come nelle altre, si sta allargando a macchia d’olio e le richieste di ricovero nelle strutture extra-territoriali sono in progressivo aumento giornaliero, tanto da provocare “un effetto clessidra” con lunghissimi tempi d’aspettativa, durante le aspettative si rischia di morire, come aveva rischiato mia figlia e grazie a Stefano Tavilla il Presidente dell’Associazione “Mi nutro di vita”(un padre che ha perso per sempre la sua amata figlia per la lungaggine dell’aspettativa di ricovero), che ha comunicato tempestivamente le pessime condizioni di salute di Noemi al Centro DCA dove adesso risiede, le hanno garantito insieme ai medici l’immediato ricovero, salvandola. Ma ancora ha tanto tempo davanti per la guarigione e questa distanza ci pesa tanto, come pesa tutto il resto! Come Noemi e la sua famiglia, ci sono tantissimi stessi casi in tutta la nostra Sicilia, quindi La prego, con questo cuore di madre in mano, ci aiuti a trovare un po’ di serenità, avendo vicino i nostri cari. Certa della sua incomparabile sensibilità ed impegno politico per affrontare e risolvere questo grave problema sociale che ostacola la tranquillità ed il futuro personale e familiare di chi lo vive ed è suo fratello conterraneo, fiduciosa nell’essere da lei istituzionalmente rappresentata e tutelata, La ringrazio a mio nome e quello di tutti gli altri genitori o parenti, per l’attenzione datami.

Cordiali saluti. Antonella Stival

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