App per studiare le street gang. Del Zio: le scoviamo sui social

App per studiare le street gang. Del Zio: le scoviamo sui social
2 luglio 2015

di Daniela Mogavero

Guardare su una mappa navigabile l’evoluzione delle street gang americane, la loro storia, l’uso delle nuove tecnologie, dei social network e le possibili evoluzioni di questo fenomeno che nasce nell’Ottocento, ma che inevitabilmente avrà un futuro sviluppo anche in Italia. E’ l’obiettivo del lavoro di Rossana Del Zio, analista forense specializzata in Analisi del crimine organizzato in particolare Mafia italo-americana, che ha realizzato un’applicazione “Dalle Street Gang di New York ai reati di Mafia negli USA” utilizzando la tecnologia fornita dalla piattaforma Esri per la geolocalizzazione. L’applicazione, premiata da Esri Italia nell’ambito della Conferenza dello scorso aprile e che sarà presentata a fine luglio a San Diego alla Uc Conference di Esri nell’ambito della Map Gallery, contiene una mole davvero incredibile di dati: ogni slide è correlata di mappa o video ed è navigabile o interrogabile. “L’idea è di raccontare una storia, immaginarsi di camminare in un luogo e avviare un percorso – ha spiegato Del Zio in un’intervista a Askanews – L’obiettivo dell’app è di raccontare l’evoluzione delle street gang negli Usa con un feedback in Italia perché quelle originali della fine dell’Ottocento si sono formate ‘grazie’ alla migrazione anche di gruppi italiani. E oggi ritornano in qualche modo in Italia, come testimoniano i fatti di cronaca”.

Del Zio fa riferimento al ferroviere attaccato con un machete a Milano. “La mia sfida principale è quella di fornire informazioni dagli Usa all’Italia su cosa sono le street gang. L’esempio del ferroviere aggredito dalla gang di Latinos, all’interno della quale ci sono adepti della mafia messicana del MS13 the Hard Hand degli States violentissimi e spietati, è utile. Bisogna far capire chi sono e come si può contrastarli: portando in Italia questa applicazione e il programma utilizzato anche dalla Nga (National Geospatial Intelligence Agency) che, attraverso sondaggi alle famiglie rileva i campanelli d’allarme sugli adolescenti al soldo delle bande di strada. Così si può imparare a gestire il problema anche in Italia”. Una delle principali novità analizzate nell’app è la possibilità di mappare e individuare le street gang attraverso i social network, l’uso degli hashtag e la geolocalizzazione. “Il numero delle street gang è spaventoso – ha spiegato Del Zio – Quelle ‘ufficiali’ o più conosciute dall’opinione pubblica mondiale sono poco meno di 200. Il numero che invece emerge dagli studi dell’Fbi e di altre Agenzie di Intelligence sul territorio americano, parla di circa 30.000 bande con un numero di adepti che supera il 1.400.000 unità. Dei veri e propri eserciti che non lavorano per la sicurezza nazionale. Le più famose sono I Bloods, Crips, Surenos, Nortegnos, Prison Gang e la 18th Street (e qui il collegamento arriva immediato alla strada più famosa della mafia italo-americana a New York, la 18th Avenue) tra le altre”.

Le street gang odierne sono diverse da quelle dell’Ottocento in molte maniere: “Hanno una comunicazione diversa e più rapida: per fare un esempio se devono portare un carico di droga in una zona diversa degli Usa, parte un messaggio sui social che fa da supporto all’operazione e crea un sistema di delega per cui una banda diversa da quella iniziale si muove dall’altra parte del Continente e porta a compimento l’azione criminale. Quindi un fronte importante del cambiamento è il movimento, la loro migrazione da una strada ad un’altra, da uno Stato all’altro, da un Continente all’altro, che si può studiare e mappare grazie ad alcuni software di geolocalizzazione e di analisi dei dati. In secondo luogo è possibile individuare su mappa dove trovare le gang attraverso gli hashtag, su Twitter, Facebook, Messenger – ha aggiunto – Come accade per le forze della Difesa o dell’ordine pubblico, anche gli adepti alle street usano la tecnologia per perpetrare ogni tipo di crimine, dallo spaccio di droga, ai rapimenti per estorsione, o traffico di organi o i soliti crimini di prostituzione e gioco d’azzardo e rapine. Come accade per le forze dell’ordine anche loro hanno una gerarchia e quindi obbediscono a degli ordini ben precisi e devono far sapere sempre dove sono. Quindi anche un hashtag diventa un messaggio, che può essere sicuramente geolocalizzato su smartphone e chi li deve cercare per ragioni di sicurezza li trova anche con metodi opensource. Infatti questi strumenti sono usati anche dalla polizia e dai carabinieri in Italia”. Le street gang e le origini di queste potrebbero arrivare grazie alla criminologa Del Zio anche a Broadway. Il romanzo “Gente di Passaggio”, in cui narra come la passione per le storie di Briganti del Sud, le nostre street gang originarie e locali, siano diventate il suo lavoro, la sua passione e la sua esperienza di vita più significativa che saranno rappresentate in una piece teatrale.

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