Apple centra i target fiscali 2017

Apple centra i target fiscali 2017
28 dicembre 2017

Un anno dopo essersi visto tagliare i compensi per il mancato raggiungimento dei target finanziari, il Ceo di Apple ha chiuso l’anno fiscale 2017 con un notevole aumento di stipendio. Sulla carta il 57enne Tim Cook continua a guadagnare meno del suo direttore finanziario, l’italiano Luca Maestri, ma considerando il pacchetto di azioni che ricevette nell’agosto del 2011, quando fu promosso al ruolo di a.d., quanto da lui portato a casa è decisamente superiore e pari a 102 milioni di dollari. Stando a un documento depositato presso l’autorità di Borsa americana, per l’anno fiscale chiuso il 30 settembre scorso Cook ha incassato complessivamente 12,8 milioni di dollari di cui 3 milioni circa di salario di base (invariato rispetto all’anno precedente) e 9,3 milioni di incentivi non in azioni (contro i 5,3 milioni dell’esercizio precedente). Nell’anno fiscale 2016 Cook aveva portato a casa in totale 8,7 milioni e in quello precedente 10,3 milioni. Il rialzo annuale è stato del 47%, decisamente di più dell’incremento del 6% circa riconosciuto nel 2017 agli altri cinque top manager del produttore dell’iPhone. “Nel 2017, Apple ha superato i suoi obiettivi di performance sia in termini di vendite sia di utili operativi, risultando in un pagamento di incentivi annuali in contanti al 155,5% dei target per ognuno degli executive citati” nel documento. Nell’anno fiscale in questione, Apple ha registrato 229,2 milioni di dollari di ricavi (+6,3% annuo ma sotto il record visto nell’esercizio 2015) e utili operativi per 61,3 miliardi; le stime dell’azienda con sede a Cupertino (California) erano, rispettivamente, pari a 225,2 miliardi e a 57,9 miliardi.

Tra di loro c’è il direttore finanziario Maestri, che quest’anno ha guadagnato poco più di 24 milioni di dollari di cui 1 milione di dollari di salario e 20 milioni in titoli (come nel 2016); sono gli incentivi in contanti a essere cresciuti a 3,1 milioni da 1,8 milioni. Anche per Angela Ahrendts, strappata al colosso del lusso britannico Burberry per occuparsi della strategia retail di Apple, sono andati circa 24 milioni di dollari in totale. Va detto che ai compensi si aggiunge un pacchetto di azioni vincolate. L’ultima volta che Cook ne ricevette uno era il 2011. Circa 560mila azioni sono state svincolate nell’anno fiscale 2017 e sono state valutate 89,2 milioni di dollari. Per Maestri gli oltre 199mila titoli relativi a quest’anno valgono 17,2 milioni e per Ahrendts sono stati 212mila per un valore di 32,3 milioni di dollari. Cook ha ancora 2,9 milioni di titoli non ancora maturati e il cui valore è di poco superiore ai 500 milioni di dollari stando ai prezzi attuali. Il titolo Apple vale quasi 171 dollari, in rialzo del 47% da inizio anno e del 46% negli ultimi 12 mesi. Una performance di cui Cook può vantarsi. Ora resta da vedere se l’esercizio 2018 inizierà in modo deludente: per il trimestre in corso, quello che comprende la stagione cruciale dello shopping natalizio, vari analisti temono una domanda debole per l’iPhone X, con cui il gruppo ha celebrato il decimo anniversario del lancio dello smartphone. Le attività legate ai servizi, che nel 2017 hanno visto le vendite crescere di oltre il 20%, dovrebbero continuare a fare da traino: esse includono iTunes, Apple Music, Apple Pay e App Store.

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