Autonomia, Lega e M5s distanti. La battaglia è sui tempi

Autonomia, Lega e M5s distanti. La battaglia è sui tempi
Il governatore del Veneto, Luca Zaia e la ministra per gli Affari regionali e Autonomie, Erika Stefani (Fotogramma)
20 febbraio 2019

Chiuso il ‘caso Diciotti’, perlomeno fino al voto dell’Aula di palazzo Madama, prosegue il confronto nella maggioranza sul tema dell’autonomia. In attesa di un vertice di governo, invocato dal vicepremier Salvini, M5s e Lega sono distanti soprattutto sull’iter del provvedimento. Per il Movimento 5 stelle servono due passaggi: un dialogo con i ministri per quanto riguarda la cessione delle competenze e un via libera del Parlamento. Ma e’ proprio sull’iter in Parlamento che si preannunciano distanze. La Lega punta ad un’informativa, affinche’ venga illustrato l’intesa tra governo e le regioni. Affinche’ “prenda atto” del processo che – viene riferito – “non toglie nulla alle regioni, soprattutto dal punto di vista economico”. Oggi al question time sara’ il ministro Stefani a spiegare nei dettagli i punti salienti. “L’intesa non puo’ essere emendabile”, e’ la tesi che riferisce un membro del governo del partito di via Bellerio.

Non la pensano cosi’ nel Movimento 5 stelle. L’invito alla cautela e’ arrivato in piu’ occasioni da parte del vicepremier M5s, Di Maio, e di ministri come Fraccaro. “E’ vero che molti parlamentari del nord spingono affinche’ si faccia presto – afferma un ‘big’ pentastellato – ma e’ altrettanto chiaro che occorrera’ una riflessione seria soprattutto sul tema delle risorse”. Tra M5s e Lega e’ quindi stallo ed e’ battaglia soprattutto sui tempi. Ci sono molti governatori sul piede di guerra, anche se nella Lega non si esclude di poter far partire un tavolo con i presidenti delle regioni del sud che avanzeranno la richiesta dell’autonomia. “Qualche governatore di sinistra e’ preoccupato e fa bene – osserva il vicepremier Matteo Salvini -. Perche’ i cittadini li stanno mandando a a casa tutti. Quindi l’Autonomia fa solo bene a un sud che e’ stato usato, derubato, ignorato da politici del sud che non hanno mai risposto delle loro chiacchiere”. Ed ancora: “Autonomia significa spendere meno, spendere meglio e avere dei responsabili se qualcosa non funziona”.

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“Nonostante l’accelerazione delle ultime settimane, ad oggi noi ne’ siamo stati convocati dal presidente del Consiglio ne’ sappiamo che tempi e percorsi avra’ questo processo che sembrava imminente, almeno nella sua prima fase”, protesta il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “L’autonomia regionale scolastica, rappresenta un’opportunita’”, sostiene il ministro della Pubblica Istruzione, Bussetti. Le forze dell’opposizione sono sul piede di guerra. “Qualsiasi idea di scambio sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini la classifichiamo come volgarita’. E’ evidente che sono questioni non comparabili, non sono scambiabili e non possono essere oggetto di trattativa”, taglia corto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari.

“Siamo persone serie, non siamo al mercato e, quindi, facciamo quello che facciamo per il bene degli italiani”, la linea anche di Salvini. Diversi i nodi che la maggioranza dovra’ sciogliere nei prossimi giorni. Il fronte piu’ divisivo riguarda la Tav: la maggioranza si e’ opposta oggi all’inversione dell’ordine dei lavori ma la prossima settimana in ogni caso l’Aula della Camera affrontera’ l’argomento della Torino-Lione. Con il Movimento 5 stelle che ora vuole inserire l’analisi costi-benefici nella mozione mentre la Lega e’ contraria a modificare l’intesa – raggiunta nelle scorse settimane – che ricalca quanto scritto nel contratto di governo. Timori nella Lega anche sulla legittima difesa. Dovrebbe andare nell’Aula di Montecitorio per i primi di marzo ma la preoccupazione e’ legata non nel merito quanto sui tempi del disegno di legge.

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