Bce, il dilemma del Consiglio sul rialzo dei tassi

Bce, il dilemma del Consiglio sul rialzo dei tassi
15 marzo 2023

Nel bel mezzo di una tempesta finanziaria e bancaria la Bce vede il Consiglio direttivo ritrovarsi per deliberare un nuovo aumento dei tassi di interesse che aveva ripetutamente preannunciato. Un vero e proprio dilemma quello che i banchieri centrali dell’eurozona si trovano di fronte. Procedere e apparire insensibili al brusco deterioramento del clima, rischiando forse di alimentare l’alta tensione. Oppure desistere, magari riducendo la portata del rialzo, ma anche in questo caso con il rischio di sortire l’effetto opposto, ove i mercati vedessero in questa scelta una conferma ai loro timori che, ad oggi, non dovrebbero avere giustificazioni nei fondamentali del settore. E magari finendo così per favorire il panico.

Fino a stamattina la maggior parte degli osservatori si attendeva che la Bce tirasse dritto con il rialzo da 50 punti base preannunciato sui tassi. Ma in pochi giorni si sono verificati prima i fallimenti di due banche negli Stati Uniti, la famigerata Silicon Valley Bank e la Signature Bank a breve giro (in realtà le banche Usa fallite sarebbero tre, includendo il recente dissesto di Silvergrade). Poi, oggi, la caduta precipizio di Credit Suisse sulla Borsa di Zurigo, dopo che il primo azionista della seconda maggiore Banca della Svizzera, la Saudi National Bank ha avvertito che non intende partecipare a eventuali aumenti di capitale. Se sulle banche regionali Usa, peraltro altamente sbilanciate su start up, cripto asset e Venture Capital, appariva solida la tesi della scarsa esposizione del sistema bancario europeo, sul caso di Credit Suisse diventa meno convincente.

Leggi anche:
Minacce nucleari russe "irresponsabili" ma la Nato è pronta a difendersi

Secondo indiscrezioni di stampa, che l’istituzione non commenta, le banche Ue si sarebbero viste chiedere dalla Bce, presumibilmente dal ramo di Vigilanza, i dettagli sulle loro eventuali esposizioni a Credit Suisse. Indiscrezioni analoghe riguardano le autorità Usa. La riunione operativa di politica monetaria del Consiglio Bce domattina era calendarizzata da molti mesi. Solitamente viene preceduta da una cena informale. Domani le decisioni verranno comunicate alle 14 e 15 e mezz’ora dopo la presidente, Christine Lagarde, terrà la conferenza stampa esplicativa assieme al vicepresidente, Luis De Guindos. L`istituzione ha più e più volte affermato che i rialzi dei tassi proseguiranno anche dopo quello indicato per domani, ma con il Consiglio che dovrebbe decidere “volta per volta” sulla base dell`evolversi dei dati.

A marzo è atteso un calmieramento più marcato dell`inflazione, che dovrebbe proseguire su questa dinamica nel corso dell`anno. Domani un altro aspetto rilevante da tenere presente sarà l`aggiornamento delle previsioni economiche e sull`inflazione dei tecnici della Bce (che a questo punto rischiano di risultare già superate, non incorporando i tracolli dei mercati e i loro effetti sul clima di fiducia). Intanto l’istituzione monetaria sta proseguendo con il prefissato modesto ritmo anche la sua manovra di inasprimento quantitativo. La scorsa Bce e l’Eurosistema delle banche centrali hanno ridotto di ulteriori 2,367 miliardi di euro le consistenze degli stock di titoli di Stato accumulati con il programma Pspp, che fa parte del generale piano App.

Leggi anche:
Pensioni, oltre la metà ha un importo mensile sotto i 750 euro
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti