Bce: spread Italia aumenta a causa tensioni politiche, debito ancora alto

Bce: spread Italia aumenta a causa tensioni politiche, debito ancora alto
27 dicembre 2019

“I rendimenti sovrani dell`area dell`euro hanno rispecchiato in ampia misura l`aumento dei tassi privi di rischio e i differenziali di rendimento dei titoli sovrani hanno mostrato variazioni contenute; solo il differenziale sui titoli di Stato italiani è aumentato in maniera significativa, principalmente per effetto di tensioni politiche interne”. Lo afferma la Banca centrale europea (Bce) nel consueto bollettino economico. “Nell`area dell`euro i rendimenti sovrani a lungo termine sono aumentati, segno di un`inversione rispetto alla tendenza al ribasso osservata fra la fine del 2018 e agosto 2019”, si legge. Nel periodo in esame (dal 12 settembre all`11 dicembre 2019) “il rendimento ponderato per il Pil dei titoli di Stato decennali dell`area dell`euro ha registrato un aumento di 25 punti base, collocandosi allo 0,20%, sulla scorta di tassi privi di rischio più elevati a fronte di una maggiore tolleranza per il rischio e di una parziale stabilizzazione delle prospettive macroeconomiche. Nel periodo in esame i rendimenti dei titoli di Stato decennali sono aumentati anche nel Regno Unito, attestandosi intorno allo 0,78 per cento, mentre negli Stati Uniti i rendimenti sui titoli equivalenti sono rimasti pressoché immutati, all`1,79 per cento”.

E ancora. L’Italia e’ fra i Paesi con documenti programmatici di bilancio “che presentano rischi di non conformita’ al Patto di stabilita’ e crescita” e che “continuano a registrare livelli di debito molto elevati per i quali non e’ stato ancora avviato un costante percorso di riduzione”. La Bce ha menzionato pure i casi di Belgio, Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia, rilevando che questo fattore “desta particolare preoccupazione per i paesi con un elevato rapporto tra debito pubblico e Pil”. Gli aggiustamenti strutturali “si discosteranno in maniera significativa dai requisiti del Patto di Stabilita’ e crescita in otto paesi, ossia Belgio, Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia”, ricorda la Bce sottolineando come per l’Eurogruppo “il lento ritmo di riduzione degli elevati livelli del debito in numerosi Stati membri continui a costituire motivo di preoccupazione e dovrebbe essere affrontato in maniera risolutiva, anche ricorrendo a eventuali disponibilita’ straordinarie derivanti dai bassi tassi di interesse. Cio’ trova particolare riscontro nei casi di Belgio, Spagna, Francia e Italia, che continuano a registrare livelli di debito molto elevati per i quali non e’ stato ancora avviato un costante percorso di riduzione”.

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Il Consiglio direttivo della Bce ha pure “ribadito la necessità di mantenere un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo, al fine di sostenere le spinte inflazionistiche di fondo e la dinamica dell`inflazione complessiva nel medio periodo”. “Le indicazioni prospettiche formulate dal Consiglio direttivo – prosegue la Bce – fanno sì che le condizioni finanziarie si adattino al mutare delle prospettive di inflazione. In ogni caso, il Consiglio direttivo continua a essere pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l`inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente all`obiettivo, in linea con l`approccio simmetrico adottato”.

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