Biden “grazia” Trump ma lui non ha intenzione di lasciare. Ministri e consulenti, fioccano le dimissioni alla Casa Bianca

8 gennaio 2021

Il presidente uscente americano Donald Trump “non ha intenzione di dimettersi, dopo le accuse di avere istigato una folla di suoi sostenitori di assaltare il Campidoglio degli Stati Uniti mercoledì scorso: lo riferisce l’emittente CNN che cita tre consiglieri della Casa Bianca. “Nessuno”, dei tre consiglieri, riferisce CNN, crede nelle possibilità di dimissioni. Uno di loro ha riferito che Trump “non pensa di aver fatto nulla di male”. Intanto, Joe Biden getta acqua sul fuoco. Il presidente eletto degli Usa frena sul ricorso al 25esimo emendamento o all’impeachment nei confronti di Donald Trump, a ormai soli 12 giorni dal passaggio di consegne alla Casa Bianca. Il neopresidente non vuole infatti aumentare ulteriormente la tensione con l’avversario nell’ultima campagna elettorale che rischierebbe solo di spaccare nuovamente il Paese e radicalizzare il dibattito interno. Sulla stessa linea anche il vicepresidente Mike Pence che non ha intenzione, in vista di una possibile candidatura alle prossime elezioni 2024, di inimicarsi una parte del Paese ancora vicina al magnate americano. Senza il suo consenso a entrare in carica, il ricorso al 25esimo emendamento verrebbe bloccato.

Intanto, dopo aver parlato oggi con il generale Mark Milley, capo dello stato maggiore congiunto statunitense, la presidente della Camera Usa Nancy Pelosi avrebbe informato il suo entourage di aver ottenuto “assicurazioni che ci sono garanzie in atto nel caso in cui il presidente uscente Donald Trump voglia lanciare un attacco nucleare”, riferisce la CNN che cita molteplici fonti. In precedenza la stessa emittente ha riferito che Pelosi ha parlato con Milley per impedire che Trump usi le armi nucleari. “Questa mattina, ho parlato con il generale Mark Milley per discutere le precauzioni disponibili per impedire a un presidente instabile di avviare ostilità militari o accedere ai codici di lancio e ordinare un attacco nucleare”, avrebbe scritto in una lettera Pelosi. “La situazione di questo presidente scardinato non potrebbe essere più pericolosa, e dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere il popolo americano dal suo assalto squilibrato al nostro Paese e alla nostra democrazia”, ha aggiunto Pelosi. In questo scenario, Trump ribadisce che il prossimo 20 gennaio romperà la tradizione, disertando la cerimonia di insediamento.

Leggi anche:
Trump, processo Florida su furto documenti riservati rinviato sine die

E, dopo 24 ore di silenzio, all’indomani dall’assalto Congresso, e due mesi di battaglie legali per ribaltare il risultato elettorale, Trump concede per la prima volta la vittoria. “Il Congresso ha certificato i risultati. Una nuova amministrazione sarà inaugurata il 20 gennaio. La mia attenzione èvolta ora ad assicurare una transizione del potere morbida, senza scosse e ordinata. Il momento impone guarigione e riappacificazione”, dichiara Trump in un video messaggio su Twitter, dicendosi “oltraggiato, come tutti gli americani” per la violenza dei manifestanti. “Non rappresentano l’America – afferma – l’America è e deve restare una nazione di legge e ordine”. Il presidente accusa i rivoltosi di aver “deturpato” il luogo della democrazia americana, avvertendo che “coloro che hanno infranto la legge pagheranno”. Una presa di posizione netta rispetto all’ambiguo messaggio divulgato mentre il Capitol era ancora assediato quando ha esortato i manifestanti a tornare a casa in modo pacifico ma dicendo loro “we love you” e definendoli “speciali”.

Rispondendo, indirettamente, a chi lo accusa di aver istigato tanta violenza, spiega che il suo unico obiettivo “era assicurare l’integrità del voto e difendere così la democrazia americana. Continuo a ritenere con forza che si debbano riformare le nostre leggi elettorali – dichiara – per verificare l’identità e l’idoneità di tutti i votanti, per assicurare fede e fiducia in tutte le prossime elezioni”. Prima di congedarsi, ha voluto ringraziare i cittadini americani: “Servire come vostro presidente è stato l’onore della mia vita. Il ministro dell’Istruzione americano Betsy DeVos ha presentato la lettera di dimissioni al presidente uscente Donald Trump, allargando le fila degli esponenti che in queste ore, dopo i tragici fatti dell’assalto al Congresso, stanno abbandonando l’amministrazione. 

Leggi anche:
Kiev: arrestati due agenti che volevano uccidere Zelensky
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti