Brevetti, l’Ue presenterà proposta a Wto su licenze obbligatorie vaccini
La mossa di Bruxelles qualora gli accordi volontari non bastano ad aumentare fino al livello necessario la produzione dei sieri
Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea responsabile per il Commercio, Valdis Dombrovskis, ha annunciato oggi a Bruxelles, durante un dibattito nella plenaria del Parlamento europeo, che l’Ue presenterà una proposta all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) per chiarire le condizioni in cui si possono applicare le “licenze obbligatorie” per la produzione dei farmaci, e in particolare dei vaccini. La licenza obbligatoria prevede la possibilità di fabbricare il farmaco in impianti non appartenenti all’impresa titolare del brevetto, che è obbligata a consentire, dietro pagamento di “royalties”, questa capacità di produzione fuori dal suo controllo.
L’Ue, ha detto Dombrovskis, presenterà alla Wto, prima della sua riunione di luglio una proposta che prevede tre aspetti: “facilitazione del commercio e disciplina delle limitazioni all’export” dei vaccini, “espansione della capacità di produzione”, e infine “una chiarificazione sulle condizioni di flessibilità incluse nell’accordo Trips” della Wto sul commercio e la proprietà intellettuale. Durante il briefing online quotidiano per la stampa della Commissione, più tardi, la portavoce per il Commercio, Miriam Garcia Ferrer, ha precisato meglio la terza componente della proposta: si tratta di chiarire, ha detto, “quali sono le facilitazioni e le flessibilità previste in relazione alle licenze obbligatorie, nel caso in cui non funzionano le licenze volontarie, con il trasferimento di tecnologie fra le aziende produttrici e quelle che hanno le capacità di produzione”, ma che non sono titolari dei brevetti.
In altre parole, la Commissione è favorevole al ricorso alle licenze obbligatorie, se gli accordi volontari non bastano ad aumentare fino al livello necessario la produzione dei vaccini. Il vicepresidente esecutivo della Commissione ha sottolineato che le licenze volontarie, con lo scambio di tecnologie, “sono più efficaci” per incrementare la capacità di produzione dei vaccini, ma ha anche ricordato che “le licenze obbligatorie “, già previste dagli Accordi Trips “sono perfettamente legittime davanti a una pandemia”. Dombrovskis ha ricordato che esistono già circa 200 accordi volontari tra aziende farmaceutiche per il trasferimento di tecnologie e l’aumento della capacità di produzione dei vaccini, con l’aggiunta di nuovi impianti. askanews