Brexit, l’Europarlamento dopo l’addio degli eletti britannici

29 gennaio 2020

La Brexit avrà conseguenze rilevanti sulla composizione del Parlamento europeo, anche se non cambierà in modo sensibile gli equilibri e le maggioranze possibili. L’addio dei 73 eurodeputati britannici, a partire dalla mezzanotte del 31 gennaio, non verrà compensato con un numero uguale di nuovi entranti: il totale dei seggi passerà da 751 a 705. Dei seggi lasciati liberi da inglesi, scozzesi, gallesi e nordirlandesi, solo 27 verranno redistribuiti, assegnandoli ai primi dei non eletti a maggio in diversi partiti di 14 paesi. Gli altri 46 seggi vacanti verranno messi “in riserva” in previsione delle adesioni all’Ue di nuovi Stati membri nel prossimo futuro.

I 27 nuovi eurodeputati verranno distribuiti fra Francia (5), Spagna (5), Italia (3), Olanda (3), Irlanda (2), e poi uno ciascuno a Polonia, Romania, Svezia, Austria, Danimarca, Slovacchia, Finlandia, Croazia ed Estonia. I tre italiani “ripescati” saranno Vincenzo Sofo (Lega, gruppo sovranista Id), Sergio Berlato (Fratelli d’Italia, gruppo conservatore Ecr) e Salvatore De Meo (Forza Italia, Ppe). A questi si aggiungerà l’italiano eletto in Francia Sandro Gozi, ex sottosegretario agli Affari europei, che siederà nel gruppo liberaldemocratico Renew Europe.

Negli equilibri di forza fra i diversi gruppi, quello che ci guadagnerà di più è il Ppe, che nella nuova composizione dell’Assemblea a 705 seggi guadagnerà cinque eurodeputati, seguito dal gruppo sovranista Id, che guadagnerà tre seggi; il più penalizzato sarà il gruppo liberaldemocratico Renew, con 11 seggi in meno, seguito dai Verdi (7 seggi in meno), e dai socialisti di S&D (sei seggi in meno). Tre eurodeputati perderà anche il gruppo conservatore Ecr e uno la Sinistra unitaria europea (Gue). La maggior parte delle perdite (26 seggi) la subiranno i “non iscritti”, che comunque non formano un gruppo (al Parlamento europeo non esiste un “gruppo misto” come in Italia). La ragione di questa emorragia sta nel fatto che usciranno dal Parlamento gli eletti del Brexit Party britannico di Nigel Farage, che fino a oggi erano, appunto, fra i non iscritti. askanews

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