Bufera su Bussetti, la Lega lo difende ma Di Maio lo asfalta: ministro hai detto una fesseria, chiedi scusa

Bufera su Bussetti, la Lega lo difende ma Di Maio lo asfalta: ministro hai detto una fesseria, chiedi scusa
Il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti
10 febbraio 2019

Bufera sul ministro dell’Istruzione Marco Bussetti per le sue parole su come colmare il divario tra le scuole del Nord e quelle del Sud: la Lega lo difende a spada tratta, ma i Cinquestelle lo attaccano con più di qualche imbarazzo. Pane per i denti dell’opposizione che con la sinistra e il Pd ne chiedono le dimissioni. Di certo la dichiarazione del ministro non è delle più felici. Tutto nasce dalla risposta che il ministro, in visita alle scuole di Afragola (Napoli), dà a un giornalista che gli chiede cosa si possa fare per colmare il divario tra il Nord e il Sud e se siano previsti più fondi per il Mezzogiorno: “Ci vuole l’impegno del Sud, vi dovete impegnare forte. Più fondi? No, più impegno: lavoro, sacrificio, impegno, lavoro e sacrificio”.

Affermazioni che scatenano l’indignazione di studenti e insegnanti e anche dell’Associazione nazionale presidi per la quale le parole del ministro sono “inaccettabili” e “delegittimano il personale ‘del Sud’ utilizzando delle espressioni divisive”. Parole che fanno saltare in aria anche il vice premier, Luigi Di Maio: “Se un Ministro dice una fesseria sulla scuola, chiede scusa. Punto”. Di Maio alza anche il tiro: “Venire in una delle aree piu’ in difficolta’ d’Italia a dire – usando il ‘voi’ – che per ridurre il gap nelle scuole del sud ‘vi dovete impegnare di piu” farebbe girare le scatole anche ad un asceta. Figurarsi gli insegnanti!”, puntella il ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio. Poi, l’affondo: “Caro Marco (Bussetti, ndr), siamo noi al Governo che evidentemente dobbiamo impegnarci sempre di piu’. Soprattutto sulla scuola, che richiede interventi storici per le condizioni veramente indegne in cui versano tante strutture. Ci sono genitori preoccupatissimi per lo stato degli edifici scolastici e ci sono studenti che fanno lezione in condizioni imbarazzanti. Siamo noi che dobbiamo fare di piu’ e ogni cosa che faremo non sara’ mai abbastanza”.

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Il ministro dell’Istruzione corre ai ripari, ma la pezza pare peggio del buco. “Io ostile al Sud? Ridicolo”, si è trattato “solo di una frase estrapolata per farla sembrare un attacco”, scrive Bussetti sulla sua pagina Fb. La Lega difende l’ex provveditore di Milano parlando di “dichiarazioni mal interpretate” e osservando, con il senatore del Carroccio Claudio Barbaro, che a strumentalizzare queste parole sono “opposizioni prive di argomenti”. Nessuna volontà di offendere studenti e insegnanti del Sud ma, anzi, un “incitamento a far sempre meglio”. Di “attacchi indegni e fuorvianti” parla il deputato pugliese della Lega Rossano Sasso. Il Movimento cinque stelle prende le distanze anche con Virginia Villani membro della commissione Cultura della Camera che chiede al ministro “supporto e non pregiudizi” – e dall’altro ribadisce, con Lorenzo Fioramonti e Salvatore Giuliano, viceministro e sottosegretario al Miur, che scuole e atenei del Sud “verranno nei mesi a venire finalmente valorizzati e premiati da un governo che vuol cambiare l’Italia aiutando concretamente – e quindi sostenendo con politiche attive e risorse – chi finora è rimasto indietro, dando così a ogni studente del paese, dovunque sia nato e risieda, le stesse opportunità”.

Il centrodestra condanna l’esternazione del ministro: “Ci aspettiamo immediatamente le sue scuse e una decisa presa di distanza da parte dei due partiti che compongono la maggioranza – afferma l’azzurra Mara Carfagna -: la Lega ha più volte promesso di non voler penalizzare il Sud e i Cinquestelle che proprio nel Mezzogiorno hanno preso moltissimi voti promettendo più investimenti e che invece, al governo, li stanno ulteriormente diminuendo”. Infine il Pd, con Francesco Verducci, vice presidente della commissione Istruzione e Cultura del Senato, definisce le parole di Bussetti “un concentrato di livore, di disprezzo, di falso pregiudizio contro il meridione” e ne chiede le dimissioni. Richiesta a cui si unisce Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, secondo il quale vista la “vera e propria bufera di indignazione che lo sta travolgendo il titolare di Viale Trastevere dovrebbe rassegnare le dimissioni da ministro della Repubblica italiana”.

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