Buttafuoco: “Renziani peggio degli alfaniani. Musumeci? Forte di suo”

Buttafuoco: “Renziani peggio degli alfaniani. Musumeci? Forte di suo”
13 settembre 2017

“I renziani sono peggio degli alfaniani”. Non accetta repliche, Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore catanese che ben conosce la realtà isolana e non solo dal punto di vista politico. Poi sbotta: “Figuriamoci se Berlusconi per decidere su Musumeci parlava con Salvini o con Meloni”. E apre uno scenario interessante tra Musumeci e Parisi.

Renzi-Alfano, coppia alle Regionali per poi scoppiare alle Politiche…

“Vanno insieme perché in Sicilia, come l’asino va a fiutare le tracce lasciate dall’asina, Renzi va a fiutare le tracce lasciate dalla tradizione politica per eccellenza di Sicilia che è quella del trasformismo e lì innesta la più spudorata delle sue operazioni. Perché se si vanno a vedere i candidati renziani di provata fede renziana, senza bisogno di andare a scomodare quelli alfaniani, come minimo ci vuole l’antitetanica perché tutte le più potenti espressioni del clientelismo siciliano si sono radicate proprio nel Pd con fior di candidati che sono pronti a mettere in moto le loro clientele, i loro pacchetti di voti, che assicurano ossigeno all’altrimenti morente schieramento di centrosinistra. Sono persino peggio degli alfaniani”.

Alfano “condanna” Bersani per aver spaccato il centrosinistra sostenendo  Fava per far perdere Renzi.

“No, ha una logica e politica e antropologica. Fava non ha niente a che spartire con quelli che sono nell’area renziana, non ha niente da spartire in termini di stile, di bagaglio culturale, di esperienza politica perché sono per la stragrande maggioranza gli stessi personaggi che lui ha sempre avuto come avversari. In Sicilia, c’è una solida tradizione della sinistra che non individua Claudio Fava un eccentrico estremista, ma uno che si porta dietro innanzitutto la vera e autentica battaglia contro la Mafia, non certamente la pittoresca pagliaccetta messa in scena dal crocettismo sul tema della legalità”.

In sostanza, Buttafuoco boccia ipotesi che Mdp divide per sconfiggere Renzi.

“No no no, non credo a questa ipotesi, per un motivo semplicissimo: perché le alchimie siciliane prescindono dai desiderata nazionali perché altrimenti il centrodestra oggi avrebbe un altro candidato e non Musumeci che sappiamo tutti non esser voluto da Berlusconi. Mentre invece in Sicilia vince sempre la logica siciliana”.

A proposito, rapporto odio amore Lega-Forza Italia ma alla fine Salvini e Meloni hanno imposto la candidatura di Musumeci…

“Ma no, che Meloni e Salvini! La verità è un’altra, Musumeci non c’entra niente con Meloni, lei se lo è intestato perché viene dal Movimento sociale che sapeva essere forte ma non c’entra niente, non è che lui è candidato lì perché lo ha imposto Meloni o Salvini. Si figuri se Berlusconi per decidere su Musumeci parlava con Salvini o con Meloni. Musumeci è lì perché è obiettivamente un candidato fortissimo”.

In sostanza, la candidatura Musumeci è di Musumeci.

 “La situazione è chiarissima, lui è forte di suo. L’unico referente politico sulla scena nazionale di Musumeci, poi, è Parisi, una cosa che nessuno sottolinea. Musumeci che si è sempre rifiutato di entrare in tutti i partiti, per la prima volta ha individuato un leader nazionale in Parisi. Come Musumeci, è l’unico che può dare a Parisi la possibilità di costruire su un territorio come quello siciliano. Ma mai lo farà per Meloni o per Salvini. E’ semplicemente un dato di realtà e in questo dato di realtà c’è un dato curioso, cioè che se schieramento Musumeci deve avere, se casa deve avere, quello schieramento e quella casa è quella di Parisi. E’ da una vita che Musumeci sta fuori, dopo lo scioglimento del Movimento sociale, lui non è entrato né in An, né in Fratelli di Italia, si fece lui una realtà tutta siciliana che adesso è diventata “Diventerà bellissima”.

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