“Caso” Cinquestelle a Harvard: studenti a Di Maio, sì a coesione Ue

“Caso” Cinquestelle a Harvard: studenti a Di Maio, sì a coesione Ue
Il vice premier, Luigi Di Maio
3 maggio 2017

E’ un gruppo di ricercatori e studenti europei della Harvard Kennedy School (HKS), prestigiosa scuola di pubblica amministrazione parte dell’omonima università di Cambridge (Massachusetts), ad avere voluto e organizzato la conversazione in calendario oggi con Luigi di Maio. Riuniti nel ‘Yes Europe Lab’, un laboratorio di azione civica paneuropeo che non è parte del framework istituzionale di Harvard ma che è stato creato da europei che frequentano l’ateneo, quei ricercatori e studenti hanno voluto mettersi in contatto con il leader del Movimento 5 Stelle nonché vicepresidente della Camera per due motivi: “Perché siamo interessati agli esperimenti e la piattaforma del M5S, con tutti i limiti che ha, è un esperimento interessante per la democrazia ma soprattutto perché abbiamo molto a cuore l’Europa e siamo molto preoccupati del suo futuro”, ha spiegato ad AskaNews Nicolas Miailhe, un francese parte di ‘Yes Europe Lab’. Con l’intento di “mostrare coraggio nel coinvolgere chi ha punti di vista molto diversi dai nostri, altrimenti siamo destinati a fallire,” e di avviare una conversazione sul futuro dell’Europa, ‘Yes Europe Lab’ non crede semplicemente al progetto europeo: “Ne siamo appassionati e facciamo di tutto per una coesione europea più profonda”, ha continuato Miailhe. Perché per questo spin-off di Harvard, hanno aggiunto gli italiani Gianfranco Gianfrate e Valerio Riavez, “l’Europa si trova a un bivio”.

E nonostante non manchino le fonti di preoccupazione, dalle conseguenze della Brexit a un’eventuale vittoria alle elezioni presidenziali francesi della candidata anti-euro Marine Le Pen, “nell’era Trump l’Europa dovrebbe trovare la forza per essere ancora più unita e potente”. Secondo Miailhe, “se il M5S porta avanti il piano di un referendum per uscire dall’Euro, l’Ue rischia di sfaldarsi”. E “l’effetto domino di un’uscita dell’Italia probabilmente sarebbe la fine dell’Ue nella sua forma attuale”. Il ricercatore della Harvard Kennedy School è convinto, come i suoi colleghi parte di ‘Yes Europe Lab’, che “non ci sia un futuro per l’Italia fuori dall’Europa e non ci sia un futuro dell’Europa senza Italia”. Di questo e altro si parlerà oggi, quando in Italia sarà mezzanotte, all’evento intitolato: “Capire il Movimento 5 Stelle e il ruolo della democrazia diretta in Italia”. All’appuntamento, per il quale HKS fornisce supporto amministrativo e logistico agli organizzatori, non si discuterà solo di come la rivoluzione digitale stia condizionando il modo in cui la democrazia funziona e si manifesta; o di come i nuovi media condizionano l’interazione tra politici, tecnocrati, esperti e cittadini. ‘Yes Europe Lab’ trasmetterà gli sforzi per “aiutare a sviluppare la prossima generazione di leader paneuropei che, senza arroganza, possano fare le mosse necessarie per una coesione a livello continentale. Non sarà facile, sarà un processo a tratti lento ma è una questione generazionale”. ‘Yes Europe Lab’ preme per uno “sforzo collettivo volto a fare in modo che questo sia il secolo dell’Europa, specialmente dopo l’amministrazione Trump”.

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