Cav prova frenare emorragia in Fi e “blocca” addio Bondi-Repetti

Cav prova frenare emorragia in Fi e “blocca” addio Bondi-Repetti
4 marzo 2015

di Barbara Acquaviti

Con Paolo Bonaiuti non era bastato. Quella volta l’addio divenne definitivo e l’ex portavoce se ne andò clamorosamente ingrossando le fila del Ncd. Questa volta, però, il pranzo ad Arcore e la ‘mozione degli affetti’ sembrano aver sortito l’effetto sperato: dunque, la senatrice Manuela Repetti (foto con Bondi) non si dimetterà dal gruppo di Forza Italia per aderire al Misto come annunciato in una lettera al Corriere della Sera. Una lettera che ha fatto “rumore” nell’universo azzurro non solo per i contenuti ma perché la suddetta senatrice è la compagna di Sandro Bondi, uno che ha fatto della fedeltà al Cavaliere una sorta di marchio di fabbrica. Almeno fino a qualche tempo fa e, precisamente, fino all’aprile del 2014 quando con un’altra lettera a un giornale, in questo caso ‘La Stampa’, l’ex coordinatore del Pdl denunciò il “fallimento” del centrodestra invitando a sostenere Matteo Renzi. Da quel momento i rapporti tra Bondi e Berlusconi si congelarono e lo stesso senatore decise di sparire dai radar della politica e del Parlamento. Ieri, però, i due ‘ribelli’ sono stati invitati ad Arcore dove l’ex premier è riuscito nella sua moral suasion.Nel colloquio Berlusconi avrebbe garantito di avere a cuore le sorti del partito e di essere pronto ad ascoltare le esigenze di tutti.

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Inoltre, avrebbe dato la colpa della sua assenza alle note vicende giudiziarie “che ancora continuano a colpirmi” e avrebbe garantito che tutto cambierà nel momento in cui, dall’8 marzo, potrà tornare a fare attività politica a 360 gradi. Il Cav però guarda con sempre maggiore ansia al 10 marzo, giorno in cui la Cassazione dovrà decidere sul ricorso in merito al processo Ruby. Per non dire del terzo filone di quel procedimento che si sta arricchendo ogni giorno di “olgettine” che hanno voglia di parlare in procura delle “cene eleganti”.Restano intatti dunque i problemi denunciati nella lettera e, soprattutto, il subbuglio dentro Forza Italia. Niente che si legga in superficie, a essere onesti. Perché – fatto significativo – non un commento pubblico ha accompagnato la “denuncia” della senatrice. Ma nei capannelli in Transatlantico non si discuteva d’altro. Anche perché nella missiva si parla delle “troppe faide interne” che hanno come unico obiettivo quello di “spartire l’eredità politica di Berlusconi”. Un accusa implicitamente rivolta soprattutto al cosiddetto cerchio magico, a quella “classe dirigente – dice Repetti – che di fatto oggi controlla Forza Italia”. In questo quadro, insomma, per Berlusconi cerca di non dare l’idea di un partito a pezzi dove tutti cercano di abbandonare la nave era fondamentale: già basta e avanza la spina nel fianco di Raffaele Fitto. Il quale, peraltro, domenica non parteciperà all’apertura della campagna elettorale per il candidato alla Regione Puglia, Francesco Schittulli, perchè già impegnato a Palermo in una manifestazione dei suoi “ricostruttori”.

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