Clima di nostalgia in Area Popolare. Sacconi: alternativa a sinistra obbligo tornare

Clima di nostalgia in Area Popolare. Sacconi: alternativa a sinistra obbligo tornare
5 febbraio 2017

“Area Popolare riunisce parlamentari e amministratori locali che si sono per lo piu’ formati in base ai principi della tradizione nazionale e secondo una cultura di governo liberalpopolare. Essi potranno quindi avere un futuro politico solo rimanendo nel loro alveo naturale, ovvero riproponendo il loro carattere alternativo alla sinistra”. E’ un vero e proprio appello al ritorno nel centrodestra quello del presidente della Commissione lavoro del Senato Maurizio Sacconi che aggiunge: “La stessa partecipazione al governo trova ora giustificazione solo nella esigenza che la legislatura prosegua per consentire la produzione della nuova legge elettorale e di misure urgenti per la stabilita’ bancaria e di finanza pubblica”. In altri termini, “nonostante le divergenze nel centrodestra in materia di immigrazione, prevalgono le convergenze – ricorda Sacconi – su tutti i temi eticamente sensibili e sulle politiche economiche di liberazione del lavoro e delle imprese da regole e tasse. AP insomma deve sviluppare il dialogo con tutte le forze di centrodestra, a partire da Berlusconi e Parisi, con l’obiettivo di riunire nella prossima legislatura tutti coloro che vogliono trasformare l’Europa in Confederazione di Stati sovrani, difendere la vita e la famiglia naturale, stimolare la crescita con una coraggiosa deregulation”.

LA LEADERSHIP Sul fronte della leadership, ancora acque agitate. Basta leader calati dall’alto, sì alle primarie per scegliere il leader del centrodestra, è la sintesi del ragionamento di Ignazio La Russa. “Non è più tempo di leader calati dall’alto – ha detto l’ex An -. Il che non esclude nessuno, e quando dico nessuno dico nessuno, ma la leadership si conquista sul campo”. Quindi primarie? “Se non c’è intesa sì, con le primarie. Nel passato c’è stato un leader naturale e nessuno ha chiesto di fare le primarie. Oggi invece se si vuole tornare a vincere bisogna capire che la leadership non può essere divina ma viene dal basso”. Di tutt’altro avviso è il suo ex compagno di partito. “La sintesi politica del centrodestra non potrà che farla Silvio Berlusconi – avverte il senatore azzurro Maurizio Gasparri -. Per quanto riguarda i candidati e i ruoli vedremo – ha proseguito -. Intanto vediamo se ci sarà una coalizione. Io me lo auguro. Perché è vero che Forza Italia ha bisogno dei suoi alleati, ma è anche vero il contrario”. La proposta del vicepresidente del Senato è “una forte iniziativa politica. Poi la formazione della squadra si farà quando sarà pronta la partita da disputare sul campo”.

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BERLUSCONI Intanto, Silvio Berlusconi ritorna a parlare della “sentenza europea” che “non riguarda un qualunque cittadino europeo, che comunque avrebbe diritto a ottenere giustizia in tempi accettabili”, ma “dalla sentenza dipende non solo il giudizio sulla storia italiana degli ultimi anni, ma anche il futuro della democrazia in un importante Paese europeo come il nostro”. “Per questo – aggiunge il leader di Forza Italia – i tempi della sentenza devono tener conto delle prossime scadenze elettorali”. In ogni caso, secondo Berlusconi “solo dopo una sentenza che cancelli la mia incandidabilita’ io potrei tornare ad essere il candidato alla presidenza del Consiglio. Credo che il centrodestra con l’esperienza unita al necessario rinnovamento, con un programma serio e condiviso, sia l’unica possibilita’ per l’Italia di uscire davvero dalla crisi”. Ed attacca: “Il Pd ha fallito e i 5Stelle sono un pericolo, non una soluzione”. “Una cosa dev’essere chiara – aggiunge ancora Berlusconi – io credo che gli italiani, non solo Renzi, abbiano fretta di tornare alle urne, dopo quattro governi non eletti dal popolo. L’ultima volta che gli italiani hanno potuto indicare un presidente del Consiglio e’ stato nel 2008, con il governo Berlusconi. Lo so che formalmente la lettera della Costituzione non e’ stata violata, ma la sostanza e lo spirito? Anche da questo nasce la sfiducia nella politica”.

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