I cinesi copiano l’Italia, Pechino sperimenta i robot-fattorini

18 luglio 2018

Stavolta gli italiani sono arrivati prima dei cinesi. Nel 2017 la startup milanese e-novia iniziava per le vie di Cremona, in Lombardia, la sperimentazione di Yape (acronimo di Your Autonomous Pony Express), un piccolo robot-fattorino a guida autonoma in grado di effettuare consegne in modo rapido ed economico, muovendosi agevolmente tra strade e marciapiedi, Ztl e piste ciclabili, evitando il traffico e, soprattutto, le emissioni inquinanti.

A distanza di un anno anche Pechino ha iniziato l’utilizzo sperimentale di un robot con le ruote per velocizzare le consegne di piccoli pacchi in città. Basta una semplice App sul cellulare per effettuare un ordine, indicare l’indirizzo e pagare e nel giro di qualche minuto la merce sarà recapitata a destinazione. A quel punto il cliente dovrà solo cliccare su un link per poter aprire il robot e recuperare il pacco al suo interno. “Questo robot – spiega Liu Zhiyong, fondatore della Zhen robotics che produce il drone – è utilizzato soprattutto nell’ultimo chilometro delle consegne. È dotato di un radar e 4 telecamere e si muove su distanze che vanno da 3 a 5 Km”.

La Cina rappresenta il più grande mercato al mondo del business online e quasi il 52 per cento dei cittadini fa acquisti tramite smartphone almeno una volta alla settimana, contro il 14 per cento del resto del mondo. Una tendenza amplificata anche dall’eccezionale boom dei pagamenti online, molto più sviluppati che nel mondo occidentale. “Dato che il numero di pacchi da consegnare è passato da 100 milioni a un miliardo al giorno – ha concluso Zhiyong – avremo sempre più bisogno di robot come questi per colmare il divario occupazionale”. A Pechino come a Cremona, dunque, il futuro e alle porte. E anche in questo, il Made in Italy non è secondo a nessuno.

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